di Maurizio Iorio
Se le sette anime di Ligabue presuppongono anche l’esistenza di sette vite, come i gatti, non è dato sapere. Quello che è certo è che, secondo l’autrice di questo (ennesimo) volume sul rocker di Correggio, già cimentatasi sull’argomento nel 1995 (“Certe notti sogno Elvis”) , le sette anime del Nostro appartengono ad una sua precipua polivalenza spirituale, in grado di disegnare il suo contorno artistico ed umano con le classiche sbavature del tratto incerto. Perché se è vero, come è (o potrebbe essere) vero, che le sette anime sono ben distinte (rock, cinematografica, letteraria, femminile, passionale, romantica, politica) , è anche vero che si sovrappongono l’una all’altra, talmente compenetrate da essere indistinguibili, oltre che ineluttabili.
Nessuna può vivere senza le altre, anzi, si alimentano a vicenda. Patrizia De Rossi, giornalista e conduttrice radiofonica, da anni ha eletto Ligabue a sua spiritual guidance (dopo Springsteen, ma solo perché è arrivato prima) e, provando per lui una passione sviscerata, (ma nulla a che vedere con la sanguigna acriticità del fan), ha tentato raccontarlo in modo diverso, semplicemente leggendolo in modo diverso.
Una nuova biografia non avrebbe tolto né aggiunto nulla al già noto. L’excursus interiore, invece, ci svela l’anima (per l’appunto) nascosta di Ligabue, rivelandoci anche, dettaglio divertente ed anche un po’ inquietante, che il numero sette, nelle vicende della sua vita, si ripresenta con una costante ripetitività, tanto da solleticare la curiosità degli appassionati di numerologia.
L’autrice è partita dall’ analisi dei testi delle canzoni, ha studiato a fondo la poetica semplice e stradaiola (alla Springsteen) di Ligabue, e ne ha tracciato un ritratto anomalo e trasversale che, come in qualsiasi puzzle che si rispetti, raggiunge la sua completezza solo quando tutti i tasselli sono al loro posto. Alla domanda “che cosa è rock? , un vecchio critico musicale rispose: “è rock ciò che è rock”. Per dire che, alla fin fine, le sette anime di Ligabue sono le stesse sette anime, fondamentali, di chiunque si autodefinisca “rock”.