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Il Milan passa a Brescia e ipoteca il titolo

Il Napoli cade a Palermo, l'Inter piega la Lazio. La Roma torna a vincere e sogna, Udinese ko. Il Genoa inguaia il Lecce, la Samp respira v

di Nicola Iannello

Milan sempre più vicino al diciottesimo scudetto della sua storia. La vittoria a Brescia e la sconfitta del Napoli a Palermo consegnano ai rossoneri un vantaggio di 8 punti sull’Inter e 9 sui partenopei quando ne restano 12 in palio. Se il discorso scudetto sembra virtualmente chiuso, la volta Champions League è apertissima. L’Inter battendo la Lazio supera il Napoli al secondo posto e tiene lontani i capitolini. La classifica dice Milan 74, Inter 66, Napoli 65. La Lazio a 60 disputerebbe il turno preliminare, insidiata però da Udinese (caduta in casa col Parma) a 59 e Roma (vittoriosa sul Chievo) a 56. In coda, sancita dalla matematica la retrocessione in serie B del Bari (21 punti), sconfitto in casa dalla Sampdoria. Il Brescia si ferma a 30. I blucerchiati agganciano il Lecce (sconfitto a Genova) a 35. Catania a 36, in campo a Torino con la Juventus nel posticipo serale. Il Cesena passato a Bologna si issa a 37, a 38 il Parma che ha espugnato il ‘Friuli’.

Al ‘Rigamonti’, il Milan fa la partita ma senza ferocia. Pericolosi Flamini, Robinho e Cassano. In apertura di ripresa occasione per il Brescia con Eder, che spara alto da buona posizione. È poi Cassano a sprecare un’opportunità, con un colpo di testa fuori da sotto misura. Robinho chiama in causa Arcari con una botta da lontano. Intorno alla mezz’ora le ‘rondinelle’ prendono il sopravvento e la capolista soffre. Bega centra la traversa con un colpo di testa ed Eder non approfitta. Solo che il Milan ha la forza delle grandi e segna proprio nel momento di maggior difficoltà: Cassano lanciato in contropiede da Seedorf smarca Robinho solo davanti ad Arcari e il brasiliano non fallisce (82’), segnando il dodicesimo gol in campionato. Nel finale, Abbiati nega il gol a Diamanti con un balzo prodigioso. Se non è la parata scudetto, poco ci manca. Grazie al vantaggio negli scontri diretti con l’Inter, ai rossoneri bastano 4 punti per cucire il tricolore sulla maglia.

Al ‘Meazza’ l’Inter batte 2-1 la Lazio, che sembrava aver messo la partita in discesa: al 22’ Julio Cesar atterra Zarate in area: rigore ed espulsione. Lo stesso Zarate trasforma, battendo Castellazzi entrato per Milito (24’). Ma una punizione di Sneijder sorprende Muslera che tocca appena e ristabilisce l’equilibrio (40’). Nella ripresa la Lazio non approfitta della superiorità numerica. Al 53’ Eto’o approfitta di uno scivolone di Biava su lancio di Zanetti, aggira Muslera e segna a porta vuota. Parità numerica ristabilita al 66’: Mauri scalcia da terra Nagatomo e si becca il rosso diretto da Morganti. Una traversa di Kozak spegne le speranze biancocelesti.

Stessa sorte per il Napoli a Palermo. Anche al ‘Barbera’ 2-1 per i padroni di casa. Ospiti in vantaggio al 2’ su rigore di Cavani (fallo di mano di Cassani). Pari di Balzaretti con un gran sinistro in diagonale appena entro l’area di rigore (38’). Finale di tempo convulso. Damato espelle l’allenatore rosanero Rossi per proteste, dopo un fallo di Pazienza già ammonito e non sanzionato con un altro giallo. Arbitro ancora protagonista allo scadere: Pastore smarca di tacco Migliaccio che entra in area e viene atterrato, riprende Nocerino e segna, ma il direttore di gara ha già fischiato il rigore, per le proteste rosanero. Sul dischetto Bovo che al 1’ di recupero dà il vantaggio ai padroni di casa. La ripresa non muta il punteggio.

Al ‘Friuli’ sotto i riflettori un altro arbitro, Valeri, al centro di una polemica avviata in settimana dal patron friulano Pozzo, che “contestava” un direttore di gara romano, vista la concorrenza dell’Udinese con le due squadre della capitale per un posto in Champions. Il Parma passa 2-0. Vantaggio di Amauri con un colpo di testa su cross dalla destra e incertezza del portiere Belardi (ma l’oriundo stacca col piede davanti al suo marcatore, quindi in posizione irregolare). Al 20’ l’arbitro Valeri espelle Inler per proteste, dopo l’ammonizione per fallo su Giovinco. Nella ripresa, raddoppio di Amauri in contropiede (91’).

Nel match all’ora di pranzo la Roma batte il Chievo 1-0 con rete di Perrotta al 4’ dopo combinazione Totti-De Rossi. Nel secondo tempo palo di Menez e traversa su cross di Totti e deviazione di Mandelli.

Cagliari-Fiorentina finisce col successo viola: 1-2. Vantaggio per gli uomini di Mihajlovic nel recupero di primo tempo di Cerci, con un sinistro basso dal limite. Ripresa: pari immediato di Cossu dopo 30” dalla palla al centro poi definitivo vantaggio viola, ancora con Cerci (50’). Sei gol a ‘Marassi’ in Genoa-Lecce 4-2. Al 3’ perla di Di Michele con un sinistro a giro sul secondo palo e salentini avanti. Pareggio di Floro Flores, partito forse oltre la linea dei difensori avversari (10’). Doppietta di Di Michele alla mezz’ora su azione d’angolo. Nuovo pareggio di Palacio su azione tambureggiante stile rugby (42’). Nella ripresa ancora Palacio (54’) e Floro Flores (62’) danno i tre punti alla squadra di Ballardini.

Il Cesena passa al ‘Dall’Ara’ con un rotondo 2-0 e fa un balzo avanti sulla via della salvezza. Decidono nel secondo tempo Giaccherini (48’) e Malonga (84’). Un rigore di Pozzi al 59’ tiene vive le speranze di salvezza della Sampdoria. Battuto al ‘San Nicola’ il Bari che dà l’addio alla serie A.

Non ci crede più alla Champions la Juventus che nell'ultima partita della 34.ma giornata subisce al 95' la rete del Catania per il definitivo 2-2. I bianconeri, senza strafare, dominano il primo tempo, chiuso sul risultato di 2-0, grazie alla doppietta di Del Piero (al 19' su rigore e al 37' di petto). Nella ripresa la squadra di Simeone rompe gli indugi e attacca con decisione: prima accorcia le distanze con Gomez (81') e poi all'ultimo minuto del recupero acciuffa il pari con una magistrale punizione di Lodi. Per i siciliani un passo in avanti decisivo in chiave salvezza, per la Juve l'addio ai sogni di entrare nell'europa che conta.