I film del week end


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L'altra verità

di Juana San Emeterio

L’ALTRA VERITA’
di Ken Loach, Gran Bretagna - Francia 2010 (Bim Distribuzione)
Mark Womack, Andrea Lowe, Geoff Bell, Jack Fortune, Talib Rasool, Craig Lundberg, Trevor Williams, Russel Anderson, Jamie Michie.

Lo scenario è l’Iraq ma la guerra o meglio, le sue conseguenze, le vediamo a Liverpool dove il conflitto diventa privato attraverso la descrizione di uno dei sentimenti più forti in un campo di battaglia: la vendetta. Naturalmente nello stile del grande registra britannico Ken Loach.

“L’altra verità” inizia con una morte nel settembre del 2007 quella di Frankie ( John Bishop), ucciso sulla “Route Irish”, considerata la strada più pericolosa del mondo, quella che collega la Green zone all’aeroporto di Bagdad. La sua salma torna a Liverpool dove ce il suo migliore amico Fergus (Mark Womack). I due sono stati inseparabili da quando avevano cinque anni. Da adolescenti, marinavano la scuola e bevevano sidro sul traghetto sul fiume Mersey, sognando viaggi in tutto il mondo. Quei sogni di viaggio si sono realizzati, diventando un soldato delle forze speciali inglesi, il SAS. Dopo il congedo, nel settembre del 2004 Fergus convince Frankie (ex-parà) a unirsi alla sua squadra di contractor a Baghdad. 10mila sterline al mese, pulite. La loro ultima occasione di "fare un po' di soldi" in quella guerra sempre più privatizzata. Insieme, rischiano la vita in una città dominata da violenza, terrore e avidità, e inondata di dollari americani. Ma quando Frankie viene ucciso, Fergus è disperato: non accetta la versione ufficiale dei fatti, e comincia la sua personale indagine sulla morte dell'amico. Nella ricerca dell’altra verità viene aiutato dalla vedova Rachel (Andrea Lowe) che capisce quanto sia profondo il dolore di Fergus, e quali pericolose conseguenze potrebbe avere la rabbia che si porta dentro. Ma neanche il loro rapporto riesce a sanare l’ansia di capire e di vendicarsi.

Nel film di Ken Loach quindi la guerra sul campo resta sullo sfondo e la storia si svolge molto di più a Liverpool. Ed è nella civile Inghilterra che si sente comunque tutto il suo carico di violenza, di interessi, di guadagni facili. I protagonisti diventano i ‘contractors’, soldati privati in cerca di soldi facili. Loach, nel suo stile rigoroso e coerente, riesce a descrivere i guasti morali e psicologici della guerra anche nella normalità della città britannica, proprio parlando di questi mercenari. La fattura segue i ritmi di un thriller, lo stile diventa essenziale e lo sguardo è velato da un pessimismo senza scampo. Gli ideali di altre battaglie sono ormai lontani.