Un fotografo di guerra, che aveva documentato tutti i conflitti dell'ultimo decenni dalla Liberia, la Sierra Leone, la Nigeria e l'Afghanistan, dove aveva realizzato un documentario vincitore del famoso Sundance Film Festival. E' questa la storia di Tim Hetherington, fotogiornalista rimasto ucciso a Misurata, nato a Liverpool nel 1970 e laureato in letteratura Oxford, prima di scoprire, nel 1996, che la sua passione era il fotogiornalismo.
Durante la guerra civile in Liberia del 2003, Hetherington ed il suo collega James Brabazon sono stati gli unici giornalisti stranieri a vivere dietro le linee ribelli, tanto che l'allora presidente Charles Taylor emette un ordine di esecuzione nei loro confronti. Gli scatti di quella guerra sono stati raccolti in due libri, An Uncivil War (2004) e The Devil Came on Horseback (2007). Un conflitto che coinvolge Hetherington al punto che nel 2006, lasciata a riposo la macchina fotografica, lavora per il Security Council's Liberia Sanctions Committee delle Nazioni Unite.
Nel 2007 il fotografo ha vinto il World Press Photoof the Year 2007 grazie alla fotografia scattata ad un soldato statunitense in Afghanistan, realizzata per Vanity Fair. E, durante i numerosi viaggi fatti nel paese in guerra, il fotogiornalista lavora insieme allo scrittore Sebastian Junger al documentario uscito nel 2010: Restrepo.
Il film ha ricevuto il gran premio della giuria come miglior documentario al Sundance Film Festival. Tanti i riconoscimenti che il 41enne fotografo ha ricevuto: nel 2009 ha ricevuto un Alfred I. duPont Award nel giornalismo televisivo e nel 2008 il Rory Peck Award per il suo servizio televisivo intitolato Afghanistan - The Other War, sempre realizzato in Afghanistan e trasmesso da Nightline della ABC.