Sono partiti tre giorni fa da una localita' non meglio identificata vicino a Tripoli i 760 migranti arrivati oggi alle 13.50 a Lampedusa a bordo di un motopeschereccio. Lo hanno raccontato gli stessi immigrati agli operatori di Medici senza frontiere, che ha prestato i primi soccorsi insieme agli altri soccorritori che lavorano sull'isola.
Si tratta del più grande sbarco avvenuto sull'isola negli ultimi anni, afferma l'organizzazione umanitaria, presente a Lampedusa dal 14 febbraio con un'équipe medica. I migranti, per la stragrande maggioranza provenienti dall'Africa sub-sahariana, presentavano stato di ipotermia, choc e forte spossatezza dovuta alle condizioni di viaggio. A bordo anche 63 donne (molte incinte) e 7 bambini, compresi neonati.
"Dal primo triage medico effettuato sul molo, abbiamo constatato che le condizioni di viaggio di queste persone sono state estremamente dure: molti di loro erano debilitati ed il viaggio in mare ha gravato sui loro fisici già provati dalla guerra e dalla difficoltà di reperire generi alimentari in Libia - ha detto Vittoria Gherardi, medico di Msf a Lampedusa - i bambini che sono stati allattati dalle donne in viaggio erano in buone condizioni di salute, anche se le madri presentavano forte spossatezza".
Attualmente, l'équipe di Msf è composta da un medico, un'infermiera, un'ostetrica, un logista, due mediatori culturali e un responsabile di progetto. Le attività di Msf a Lampedusa sono finanziate da donatori privati e l'organizzazione non riceve fondi istituzionali da parte del Governo italiano.