Volontario ucciso


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Arrigoni, l'ultimo saluto a Gaza

La salma oggi rientra in italia arrigoni_bambini_296

Gaza ha dato il suo addio a Vittorio Arrigoni, il cooperante rapito e ucciso da una cellula salafita, il cui feretro è arrivato in Egitto e verrà accolto nella camera ardente allestita all'ospedale italiano del Cairo. Da lì, partirà alla volta dell'Italia, evitando il passaggio attraverso Israele come aveva richiesto la famiglia del 36enne pacifista. Intanto, prosegue la caccia al commando omicida: Hamas ha pubblicato le foto di quattro salafiti ricercati - tra cui la presunta mente dell'attentato, il giordano Al-Barizat, che avrebbe strangolato 'Vik' - e promesso una ricompensa per chiunque ne favorisca la cattura. "I responsabili dell'omicidio non resteranno impuniti", ha promesso l'organizzazione islamista che dal 2007 controlla la Striscia. Per il ministro degli Esteri, Franco Frattini, tuttavia, nelle indagini "non tutto è chiaro", al di là del fatto che sia stata messa "una taglia" sui presunti complici.

"Quando ci sono atti così vili e orribili, comunque si piange una vittima ma è chiaro che questo non cambia il nostro atteggiamento nei confronti di un'area in cui purtroppo movimenti iper-estremisti stanno scavalcando la stessa Hamas", ha avvertito il titolare della Farnesina, secondo cui questa situazione "è un po' il risultato" del blocco del processo di pace.

"Restiamo umani": il motto di 'Vik' campeggiava per ogni dove stamane a Gaza City mentre centinaia di palestinesi - alcuni con le lacrime agli occhi - hanno voluto rendere l'ultimo omaggio alla bara del cooperante, che lasciava a bordo di un'autoambulanza l'ospedale di Shifa. Presenta anche Claudia Milani, amica intima di Vittorio. Il feretro, avvolto nella bandiera palestinese e ricoperto di petali di rose, e' stato portato a braccia dai 'baschi rossi' di Hamas nel velivolo che ha imboccato la strada per il valico di Rafah, al confine con l'Egitto, scortato da un lungo corteo di auto da cui sventolavano i colori della Palestina.

A Rafah la cerimonia d'addio è stata pronunciata in arabo e in italiano. Hassan al-Saifi, in rappresentanza del governo di Hamas, ha assicurato che i reponsabili dell'omicidio verranno assicurati alla giustizia e ha definito Vittorio "un simbolo di umanita'". "Generazioni di palestinesi manterranno vivo il ricordo di questo uomo puro", ha assicurato. "Le sue idee non moriranno", ha aggiunto Inge Neefs, una belga dell'International Solidarity Movement, a cui apparteneva Arrigoni. "L'Ism non andrà via da Gaza poiché vuole continuare ad essere vicino al popolo palestinese e continuare il lavoro svolto da Vik", ha affermato, secondo quanto riferito all'Agi dalla cooperante Silvia Tedeschini. Quindi il feretro, a bordo di un'ambulanza, ha valicato il confine con l'Egitto, dove stasera è atteso al Cairo. Il corpo di Vittorio verrà accolto dall'ospedale italiano della capitale egiziana, in cui domani sarà allestita una camera ardente, mentre l'arrivo in Italia è previsto per mercoledì sera, come annunciato nella pagina Facebook del cooperante.

Intanto, proseguono le indagini nella Striscia. Il governo di Hamas ha diffuso le foto di quattro estremisti salafiti: si tratta di Mahmoud Muhammad Nimir Salfiti (ex membro delle forze di sicurezza di Hamas), Bilal al-Umari, Muhammad al-Barizat e del giordano Abdul-Rahman al-Barizat, quest'ultimo indicato come mente del sequestro e colui che ha strangolato Arrigoni. A riferirlo è stata l'agenzia palestinese Ma'an.

Secondo l'organizzazione islamista i quattro si troverebbero ancora nella Striscia, muniti di passaporti falsi. Per impedirne la fuga, il governo di Ismail Haniyeh ha deciso di chiudere i valichi di frontiera e ha imposto una sorta di taglia sulla loro cattura: chiunque fornirà elementi utili al loro arresto, verra' ricompensato. "Abbiamo molte informazioni e riteniamo di non essere lontani dal catturarli", ha affermato un esponente di Hamas, Ghazi Hamad, secondo quanto riportato da Haaretz. "Abbiamo tutte le informazioni", ha aggiunto.

Gli uomini, sempre stando al quotidiano israeliano, apparterrebbero alla cellula 'Salafi Jihad'. Sabato Hamas aveva arrestato due sospetti. La polizia, tuttavia, stando al resoconto di Ma'an, ha precisato che non sono direttamente coinvolti nell'omicidio.