di Sandro Calice LIMITLESS
di Neil Burger, Usa 2011 (Eagle Pictures)
Bradley Cooper, Robert De Niro, Abbie Cornish, Andrew Howard, Anna Friel, Johnny Whitworth, Tomas Arana, Robert John Burke, Darren Goldstein, Ned Eisenberg, T.V. Carpio, Richard Bekins, Patricia Kalember, Cindy Katz, Brian Anthony Wilson, Rebecca Dayan, Damali Mason, Tom Bloom, Nina Hodoruk.
L’idea di partenza è banalmente meravigliosa: una pillola che ci consente di usare al 100% le potenzialità del nostro cervello, di imparare una lingua in un giorno, di suonare uno strumento in due, di utilizzare ogni briciola di informazione o ricordo, di essere irresistibilmente colto e affascinante. Chi non la prenderebbe, siamo sinceri. Certo, poi c’è la parte del “fin dove saresti disposto a spingerti”, ma intanto vuoi mettere il divertimento?
Eddie Morra (Cooper) è uno scrittore spiantato e depresso. Il suo editore gli dà un ultimatum nello stesso giorno in cui la sua donna, Lindy (Cornish) decide di lasciarlo. Manca solo la padrona di casa che sta per sbatterlo in mezzo alla strada, quando Eddie incontra per caso il fratello della sua ex che decide di fargli un regalo: una pasticca di NZT, un farmaco sperimentale che gli cambierà la vita. Eddie non si fida, ma non ha più nulla da perdere. Trenta secondi, bastano 30 secondi e la sua mente si trasforma in un computer potentissimo: vede tutto, capisce tutto, ricorda tutto, a una velocità impressionante, tanto che il mondo gli sembra fermo. In un pomeriggio risolve tutti i suoi vecchi problemi, in pochi giorni capisce come fare soldi in Borsa, in una settimana è già ricco e famoso. Deve solo continuare a prendere quelle pillole, “deve” anche perché non può più farne a meno, nonostante terribili effetti collaterali. E non è il solo a volerle, c’è gente disposta a uccidere per l’NZT. Ma c’è sempre una soluzione. Basta solo un’altra pillola, l’ultima.
“Limitless” è un film pensato e costruito per affascinare e divertire. L’idea è presa dal romanzo “The Dark Fields” di Alan Glynn. Il regista Neil Burger (“”The illusionist”) ha sufficiente mestiere per raccontarlo bene, anche ricorrendo a soluzioni visive (come accelerazioni improvvise e luci psichedeliche) adeguate per rendere gli effetti della droga. Gli attori, oltre allo “scontato” De Niro, sono perfettamente nella parte, soprattutto Bradley Cooper e Abbie Cornish che, caso curioso, separatamente qualcuno ha già paragonato a Tom Cruise e Nicole Kidman. E la narrazione attraversa i registri del thriller e del film d’azione, con un pizzico di “impegno” (scusate il parolone) quando accenna alla brutalità della società contemporanea che impone il successo a tutti i costi e la giusta dose di commedia, con il sogno dell’uomo comune che senza fatica (ma a quale prezzo?) arriva sul tetto del mondo. A un certo punto, però, il meccanismo si inceppa e la sensazione è quella di troppa carne al fuoco che non trova la giusta cottura. Per un pomeriggio spensierato.