Dopo il sisma


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Giappone, modello tedesco per le 'new town'

La ricostruzione del nordest del Paese potrebbe ispirarsi alla 'città giardino tedesca' f

Il modello per la ricostruzione del nordest del Giappone, devastato dal sisma/tsunami dell'11 marzo, potrebbe prendere come modello la 'citta' giardino tedesca', almeno nel caso delle popolazioni residenti nell'area intorno alla centrale nucleare di Fukushima, costretti all'evacuazione per il rischio delle pesanti radiazioni. Il premier giapponese Naoto Kan ha aperto oggi i lavori del 'Reconstruction design council', un panel di esperti delle piu' varie discipline, tra cui spicca il nome dell'architetto Tadao Ando, voluto per pianificare un grande progetto di ricostruzione da presentare entro fine giugno che possa anche essere ''l'opportunita' per la creazione di una societa' migliore''. Kan, secondo lo scrittore e consulente del premier Kenichi Matsumoto, starebbe proprio pensando di sviluppare uno schema di citta' ecologica, fatta per 50.000-100.000 abitanti, da adottare nel caso in cui le popolazioni evacuate dall'area intorno a Fukushima debbano lasciare per molti anni le abitazioni per la contaminazione nucleare. Ipotesi all'origine del suicidio di un uomo di 102 anni, terrorizzato dall'idea di dover abbandonare il suo villaggio, secondo la spiegazione piu' plausibile data dai familiari dell'ultracentenario di Iitate, a 40 km dall'impianto. In particolare, il modello fonte di ispirazione e' la 'citta' giardino tedesca' per le caratteristiche di agglomerato urbano sostenibile, caratterizzato da energie rinnovabile e rispettose dell'ambiente, con pale eoliche, pannelli solari e riciclo dei materiali.

''Chiedo a tutti uno sforzo creativo - ha aggiunto il premier - piuttosto che il ripristino delle zone colpite al loro stato originario''. Anche perche' per i paesi spazzati via dalle acque si pone il problema della ricostruzione in sicurezza: l'idea piu' gettonata e' della collina, anche artificiale, facendo tesoro sia dell' ultima esperienza sia dello tsunami ben documentato del Sanriku del 1896, che registro' onde di 38 metri di altezza, sempre nell'area del nordest del Paese. Il panel di 15 componenti include anche i governatori delle prefetture piu' danneggiate di Iwate, Miyagi e Fukushima, mentre la presidenza e' stata affidata a Makoto Iokibe, presidente della National Defense Academy. ''Tutti devono sopportare e condividere il peso della ricostruzione'', ha chiarito Iokibe, citando esplicitamente l'ipotesi di lancio di una tassa ad hoc per fronteggiare i danni stimati in 210 miliardi di euro, la piu' onerosa calamita' naturale mai registrata.

TEPCO VERSERA' 50 MLD YEN DI INDENNIZZI PROVVISORI - La Tepco, gestore della disastrata centrale di Fukushima n.1, versera' circa 50 miliardi di yen, pari a 420 milioni di euro, a titolo di indennizzi provvisori per i danni causati dalla crisi nucleare. Lo ha annunciato il ministro dell'Industria, Banri Kaieda, secondo il quale ogni famiglia colpita ricevera' 1 milione di yen (8.500 euro).