L'area di Fukushima rimarra' inabitabile per vent'anni. L'oscura previsione e' di uno dei collaborati del premier Naoto Kan, Kenichi Matsumoto che, parlando alla stampa, ha spiegato che probabilmente non sara' possibile vivere nella regione "per il momento". "Si potrebbe trattare - ha poi precisato - di un periodo tra i 10 e i 20 anni". Una mia percezione, ha spiegato Matsumoto, "ma che il primo ministro condivide con me". Matsumoto ha proposto l'allestimento di una "citta' ecologica" che accolga fino a 10mila sfollati all'interno della provincia di Fukushima.
Fukushima come Chernobyl
Il Giappone ha alzato la gravità della crisi nucleare della centrale danneggiata dal sisma/tsunami dell'11 marzo, portandola agli stessi livelli del peggior disastro finora verificatosi, in Ucraina nel 1986. La situazione "si sta stabilizzando passo dopo passo", ha affermato ieri il premier nipponico Naoto Kan, a stretto giro da un annuncio che ha causato stupore diffuso e dalle nuove scosse di assestamento, di magnitudo 6.4 e 6.3, che hanno colpito anche ieri il nordest del Paese. Stamani un'altra scossa di 5,8 si e' verificata nella stessa regione di Fukushima, senza pero' interrompere le attivita' dei tecnici nell'impianto.
"Le radiazioni stanno diminuendo e ho dato istruzioni alla Tepco di presentare una relazione sulle prossime iniziative per la messa in sicurezza della struttura", ha rilevato Kan in conferenza stampa spronando al ritorno "alla normalità" e alla necessità di "pensare alla ricostruzione". Il premier ha respinto i rilievi sui ritardi del governo nella comprensione della gravità della crisi: "Abbiamo atteso il parere degli esperti che hanno fatto le loro valutazioni in base agli standard internazionali e diffuso sempre tutte le informazioni in nostro possesso". L'assegnazione di un grado 7 è da ritenersi "provvisoria", secondo l'Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare (Nisa), visto che la classificazione definitiva dovrà passare al vaglio di esperti nazionali e internazionali, come l'Aiea, l'Agenzia atomica dell'Onu. "Abbiamo valutato che si tratti di un livello 7", ha detto Hidehiko Nishiyama, portavoce della Nisa che ha subito rilevato però come Fukushima sia meno grave di Cernobyl: in Ucraina il reattore "é esploso e la quantità di radiazione rilasciata ora è circa un decimo".
In altri termini, le quantità di materiali tossici segnati nel picco del 15-16 marzo "mostrano livelli equivalenti al livello 7": la proposta di revisione non è conseguenza del deterioramento ai reattori di Fukushima, ma rappresenta una stima quantitativa globale della radioattività esterna e della diffusione nell'ambiente. Un funzionario della Tepco, il gestore dell'impianto, non ha escluso che la contaminazione finale "possa arrivare o superare il totale di Cernobyl", ma "é solo una probabilità", in base a quanto riportato dai media nipponici. A una settimana dal terremoto, l'incidente di Fukushima è stato stimato a livello 5 ("conseguenze significative"), ma il livello 7 comporta "pesante rilascio di materiale radioattivo con conseguenze diffuse per salute e ambiente", considerando la Ines, la scala internazionale di classificazione.
La mossa, inoltre, ha spinto la Cina a chiedere al Giappone di fornire "rapidamente" informazioni sulla crisi nucleare (il premier Wen Jiabao ha espresso a Kan "preoccupazione") facendo sue le argomentazioni già espresse dalla Corea del Sud sul rilascio nel Pacifico di acqua contaminata e sulla precarietà di Fukushima dove oggi si sono registrati alcuni incendi. Il sisma/tsunami dell'11 marzo ha registrato quasi 28.000 tra morti e dispersi, per danni stimati in massimi 250 miliardi di euro, facendo dell'evento il disastro più costoso al mondo. "Dopo una catastrofe naturale di questo tipo, le persone tendono a limitare i consumi, con conseguente riduzione della produzione", ha detto il ministro dell'Economia Kaoru Yosano, secondo cui "in alcune aree, l'impatto sarà molto grande". Il governatore della Bank of Japan (BoJ), Masaaki Shirakawa, ha messo in guardia sulle condizioni "molto severe dell' economia", col rischio blackout che minaccia il riposo forzato a molti impianti della Corporate Japan. Nella prefettura di Fukushima, intanto, il rialzo della crisi nucleare e l'attività tellurica in corso hanno portato alla cancellazione delle prenotazioni in alberghi e attività legate al turismo, in aggiunta al blocco di fatto dell'export dei prodotti agricoli e alimentari: "é una situazione sempre più drammatica", ha detto all'Ansa un portavoce del governo locale.