di Claudio Presutti
Inter chiama, Napoli e soprattutto Milan rispondono. I rossoneri, attesi forse dall'impegno più complicato della giornata, nel posticipo serale vincono 2-1 in casa della Fiorentina, replicando così ai nerazzurri che nell'anticipo del sabato avevano superato il Chievo. I partenopei, pur privi del bomber Cavani, hanno invece espugnato il campo del Bologna con un perentorio 2-0. La classifica ora recita Milan 68 punti, tre più del Napoli e 5 più dei cugini nerazzurri.
Al Comunale di Firenze i rossoneri di Allegri, dopo aver dominato nel primo tempo, soffrono il ritorno dei viola e nel nervoso finale chiudono in 10 per l'espulsione di Ibrahimovic (87'). La formazione di Allegri inizia alla grande e dopo 8' è già in vantaggio: Pato di testa serve Seedorf che batte Boruc. Alla fine della prima frazione i rossoneri, padroni assoluti della gara e devastanti negli spazi concessi dai gigliati, raddoppiano con una bellissima azione Ibra-Boteng-Pato, conclusa con un piatto del brasliano giunto alla 14.ma rete stagionale. Nella ripresa la Fiorentina è più viva, anche se le prime due clamorose occasioni da gol vengono fallite da un nervoso Ibra. I viola invece non mollano: prima reclamano per un atterramento in area di Comotto da parte di Seedorf, poi accorciano le distanze con un sinistro da fuori di Vargas che, grazie ad una deviazione di Gattuso, supera Abbiati. Nel convulso finale, oltre al rosso diretto nei confronti dello svedese, c'è il forcing della Fiorentina che però non riesce ad agguantare il pari e il Milan prosegue la sua corsa scudetto.
Napoli sogna, dunque. La formazione di Mazzarri, con Cavani in tribuna per squalifica, ha mostrato il piglio della grande a Bologna, passando in vantaggio con Mascara al 30' (complice un errore del portiere Viviano), dopo un chiaro predominio. A fine primo tempo i partenopei hanno chiuso la gara grazie ad un rigore realizzato da Hamsik (47'). I felsinei ci hanno provato comunque, ma la giornata storta di Di Vaio ha fatto si che il risultato restasse favorevole alla squadra di De Laurentiis. Il presidente, a fine gara, ha fatto festa in tribuna assieme ai 15 mila napoletani presenti sugli spalti del Dall'Ara.
Nell'anticipo, la Roma battendo l'Udinese ha fatto un favore a se stessa e alle altre squadre in lotta per il quarto posto, l'ultimo valido per la Champions League. Ma i giallorossi hanno fatto un favore soprattutto ai cugini della Lazio che hanno sfruttato l'occasione casalinga regolando con una rete per tempo il Parma. Apre le marcature al 23' il brasiliano Hernanes, con un gran tiro dal limite dell'area, giunto all'ottavo sigillo personale nella sua stagione d'esordio in serie A. Gli emiliani, volenterosi, provano a recuperare il risultato, ma nella ripresa Floccari (77') spegne definitivamente le speranze della squadra di Colomba, sempre più invischiata in zona retrocessione. La Lazio di Reja invece scavalca l'Udinese ed è sola al quarto posto, con un punto sui friulani e quattro sulla Roma.
Si riaccende la speranza anche in casa Juventus. I bianconeri, al termine di una gara avvincente, hanno avuto la meglio del Genoa, ottenendo la terza vittoria consecutiva. Al Comunale di Torino, sotto un sole estivo, genoani in vantaggio grazie all'autogol di Bonucci (6'). Nella ripresa la formazione di Del Neri ottiene il pari con Pepe, complice un'involontaria deviazione di Marco Rossi. Rossoblù di nuovo avanti con l'indemoniato Floro Flores al 56'. La rete di Matri, 18 gol quest'anno di cui sette con la maglia bianconera, dà il via alla rimonta della Juve, sigillata dal definitivo 3-2 di Toni all'83'. I torinesi, a due punti della Roma, non abbandonano il sogno Champions.
Se la Juve non molla, il Palermo, nonostante il ritorno in panchina di Delio Rossi, deve invece alzare bandiera bianca. I rosanero infatti avanti di due gol al Barbera (Kurtic al 5' e Pinilla al 36') nei minuti di recupero subiscono la rimonta del Cesena che va in gol prima con Parolo (92') e poi per il definitivo 2-2 di Giaccherini (96'). Pareggio d'oro per il Cesena che, pur occupando ancora il terz'ultimo posto in classifica, ha 31 punti, uno solo in meno di Samp e Parma.
Al Sant'Elia pari con emozioni tra Cagliari e Brescia. Sardi avanti al 22' con Cossu che sfrutta alla perfezione un lungo lancio di Astori. I lombardi pareggiano il conto al 60' con un bel colpo di testa di Caracciolo (10 reti per lui). Cagliari tranquillo e già salvo, i lombardi sono penultimi con una lunghezza di ritardo dal Cesena.
In chiave salvezza, grande impresa del Lecce che va a vincere in casa della Samp, scavalca in classifica sia i doriani sia il Parma e si porta a 2 sole lunghezze dal Catania che occupa la quattordicesima posizione. Pugliesi avanti a Marassi al 39' con Di Michele che in area soffia la palla a Palombo e batte Curci. Raddoppio leccese di Olivera (66'). Il gol di Maccarone (70') riaccende le speranze della Samp, ma due minuti dopo i blucerchiati restano in 10 per il secondo giallo a Mannini e il Lecce può controllare senza troppi affanni il rovente finale.
Il pareggio 1-1 tra Bari e Catania chiude le partite della 32.ma giornata. I biancorossi di Bortolo Mutti, con un piede già in serie B, cercano una vittoria che darebbe linfa vitale in una rincorsa praticamente disperata. E il San Nicola ci crede quando i pugliesi passano in vantaggio con un preciso colpo di testa di Gazzi (33'). Ma i siciliani non ci stanno e, già a fine primo tempo, pareggiano i conti con Maxi Lopez (44'). Tante occasioni, ma resta l'1-1 utile soltanto al Catania che compie un altro piccolo passo verso la salvezza.