di Maurizio Iorio
A voler essere superstiziosi (e come si fa a non esserlo, in questo caso?), bisogna capire se i protagonisti della incredibile storia qui sotto riportata siano degli irrecuperabili iellati, o se la iella, al contrario, se la portino dietro come degli appestati. E quindi, a voler pensar male, prima di mettersi in viaggio, conviene accertarsi che i due non siano nelle vicinanze della nostra destinazione. Erika e Stefan Svanstrom, due giovani neo-sposi svedesi, già provvisti di prole, la piccola Elinor, hanno deciso qualche mese fa di regalarsi una lunga luna di miele, quattro mesi in giro per il mondo.
Partenza a novembre, prima tappa Monaco di Baviera. I due incappano in quella che i media tedeschi hanno bollato come “la tempesta di neve del secolo”. Sosta forzata in Germania, causa maltempo. “A quel punto abbiamo pensato: più avanti andrà meglio, siamo innamorati e ci aspettano le spiagge del sud-est asiatico”, racconta la 32enne Erika.
Destinazione Bali. Ma ad aspettare la coppia invece del solleone c’era un inaspettato monsone, con seguito di pioggia torrenziale. “Peggio di così non può andare”, hanno pensato, e via verso nuove avventure. Perth, per la precisione, capitale dell’Australia occidentale. Che, al loro arrivo, prende letteralmente fuoco. La periferia della città brucia, e gli Svanstrom si salvano miracolosamente dall’incendio. I media svedesi pubblicano anche le foto della coppia prigioniera del fumo.
Nuova fuga verso est, nel Queensland, dove nel frattempo era arrivato il ciclone Yasi, uno dei più violenti di sempre. “Abbiamo salvato la pelle per un pelo”, racconta ancora Erika, “24 ore chiusi in un rifugio insieme ad altre 2500 persone”.
La fuga continua, destinazione Brisbane, alle prese con la più violenta inondazione del secolo. Non contenti di attirare la sfortuna peggio di un gatto nero, gli Svastrom traslocano in Nuova Zelanda, a Christchurh, dove comunque c’era il sole. Peccato che al loro arrivo la città sia appena stata devastata dal terremoto.
Si riparte. Nuovo meridiano, nuova iella. In Giappone, giusto in tempo per beccare terremoto, tsunami, ed emergenza nucleare, tre catastrofi in una. Poi qualcuno in alto deve aver deciso che la misura era colma, e gli sposini sono riusciti a trascorrere due settimane in santa pace in Cina. Verrebbe da chiedersi se per caso, il 6 aprile del 2009, si trovassero dalle parti dell’Aquila.