Nato: no scuse per morti civili

Forze di Gheddafi attaccano Misurata libia_esplosione_missile_296

La Nato non ha intenzione di chiedere scusa ai ribelli per gli incidenti che a Brega hanno provocato la morte di diversi insorti sotto il 'fuoco amico' dei raid aerei dell'Alleanza. Lo ha detto l'ammiraglio Russell Harding, vice comandante dell'operazione Unified Protector condotta dalla Nato in Libia, in un incontro stampa tra Bruxelles e Napoli.

''Non ci saranno scuse'', ha detto Harding, rilevando che sul terreno la situazione ''e' molto fluida''. ''Sembra che due nostri attacchi aerei di ieri abbiano potuto provocare la morte di un certo numero di membri del Cnt (il consiglio nazionale di transizione), che operava con carri armati'', ha riferito. ''Fino a ieri, non eravamo stati informati che le forze del Cnt facessero uso di carri armati'', ha sottolineato l'alto ufficiale, giustificando l'errore.

Gli alleati hanno prove documentali che quando colonne di carri armati si avvicinano ad aree abitate, ''rappresentano un pericolo per la popolazione''. Nonostante i ripetuti incidenti che hanno causato vittime da ''fuoco amico'', secondo Harding, ''non spetta alla Nato'' migliorare il livello delle comunicazioni tra gli alleati e le forze dei ribelli. C'è comunque preoccupazione per la maggior difficoltà nel condurre raid aerei senza provocare vittime tra civili, dovuta al cambio di tattica delle forze pro-Gheddafi. ''Nascondono carri armati in veicoli civili e usano persone come scudi umani. Ciò rende molto difficile colpire target senza provocare vittime civili'', ha riconosciuto la portavoce Oana Lungescu.

Forze di Gheddafi attaccano Misurata
Le forze fedeli al leader libico Muammar Gheddafi stanno avanzando in direzione della zona est di Misurata. Lo riferiscono fonti degli insorti precisando che ci sono stati diversi scontri nelle strade della città i cui abitanti stanno cominciando a fuggire.

"Hanno cercato di entrare nella citta' dalla parte orientale, da una zona molto popolosa che si chiama Eqseer. Gli insorti li hanno affrontati e gli scontri proseguono", ha detto all'agenzia Reuters il portavoce dei ribelli Hassan al Misrati.