Il grande spettacolo del tuning a Rimini

La nona edizione del My special car è stata letteralmente invasa dagli appassionati di queste bellissime e bruttissime auto, modificate fino all’eccesso B

Un grande spettacolo. Una grande festa che supera ogni previsione degli stessi organizzatori. Queste le caratteristiche della nona edizione del My special car di Rimini. La Fiera è letteralmente invasa dagli appassionati di queste bellissime e bruttissime auto, modificate fino all’eccesso. L’entusiasmo generale e la moltitudine di spettacoli sono il vero segreto di un risultato che può esser definito un vero e proprio successo. E qui entrano in gioco le “peperine”, le belle ragazze che si esibiscono in una serie di danze anche folcloristiche per animare la manifestazione e anticipare i lati artistici dei loro spettacoli al Pepenero di Riccione. Ma dell’effetto animazione, affidata da anni a questo locale della costa adriatica, scriveremo ancora oltre.

Cos’è il tuning
Il My special car è la fiera del tuning. Quest’ultimo è un fenomeno sociale, rilevante anche per l’aspetto economico, che si va diffondendo sempre più dagli inizi del secolo. Diffuso in particolare in Germania, il tuning sta crescendo a dismisura anche in Italia. Tuning letteralmente significa ottimizzare, nel senso di apportare modifiche. Modifiche anche rilevanti che trasformano fino a rendere irriconoscibile un’automobile, se non dal suo marchio di origine. Quando c’è. Queste modifiche possono riguardare sia la carrozzeria, sia il motore. E anche la parte accessori con particolare riguardo, è un vero fenomeno a parte, il car audio. Cioè installazioni di “rumore”, definito musica, nell’abitacolo al punto da trasformare l’automobile in una vera discoteca.

La carenza legislativa
Cosa blocca un’evoluzione vera del fenomeno tuning? La legislazione. Ancora scarsa con grande disattenzione della politica al fenomeno, gli appassionati sono sempre più indispettiti dal non poter elaborare a loro piacimento le vetture. Chiedono, in pratica, di poter essere in regola. Anche l’organizzatore, la GL Events, è pessimista su una evoluzione legislativa. Il suo amministratore delegato, Giada Michetti, spiega a Televideo che “ una legislazione su questo fenomeno non è mai passata. La politica –precisa- è impegnata su tanti altri fronti più importanti….
Ma, noi, -aggiunge- abbiamo voluto garantire al pubblico degli appassionati questo grande momento che avviene più sotto l’egida di raduno che di salone. Perché è proprio l’assenza di una legislazione che rende impossibile la partecipazione delle Case e la sua trasformazione in salone”. Giada Michetti cita, poi, alcuni dei punti ritenuti rilevanti da questo popolo particolare di automobilisti. “Cerchi, gomme, minigonne, carene e così via. Queste 3.000 auto, tutte personalizzate, -prrecisa- potrebbero girare tranquillamente. Altro comparto che ha perso è quello dell’Hi Fi. Del resto, la stessa radio che nasce come un optional, ora è su tutte le auto. Lo stesso navigatore nasce a My special car, ma, oggi, è su moltissime automobili”. Dove arriverà il tuning?, Le chiediamo. Sempre pessimista su un intervento politico che agevoli, perché “nell’agenda politica il tuning non è prioritario”, Michetti tiene a dire che il My special car “è il più grande raduno d’Europa, ottantamila visitatori paganti, e, per questo, cercheremo sempre più di sviluppare questi raduni. Fino a accogliere i visitatori della Francia e della Germania”.

L’animazione delle “peperine”
E’, comunque, lo spettacolo a far la parte del leone nell’animazione della manifestazione. Uno spettacolo tutto delle ragazze del Pepenero di Riccione che, oltre a anticipare i lati artistici delle danza delle “peperine”, scuote la platea dei vari padiglioni in ogni senso. C’è musica, ballo, schiamazzi e un grande divertimento. “La gente che viene qui –spiega a Televideo il patron del pepenero, Leonardo Dionigi, ormai ha la certezza del divertimento che riusciamo a assicurare nella massima soddisfazione. La certezza di questa organizzazione dell’animazione (sono le stesse ragazze del Motor Show di Bologna) ci permetterà in seguito di aumentare il numero degli spettacoli da proporre al pubblico. Fare più spettacolo, insomma, per garantire un divertimento più vasto e diverso. Lo dimostra anche l’affluenza di questi giorni anche se si tratta ancora di un anno difficile”. (L.d.G.)