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Disoccupazione, a febbraio scende all'8,4%

Ma 2010 anno record dal 2004 f

La disoccupazione nel 2010 è salita all'8,4% rispetto al 7,8% registrato nel 2009 ed è il dato più alto dal 2004, inizio delle serie storiche omogenee. Lo comunica Istat. L'occupazione in media anno è scesa dello 0,7% (153mila unità); il tasso di occupazione 2010 si attesta al 56,9% da 57,5 del 2009. Nel quarto trimestre il tasso di disoccupazione è all'8,7% (8,6% nel quarto trimestre 2009).

Secondo le stime dell’Istat, il tasso di disoccupazione in calo all'8,4% a febbraio, pari a 0,2 punti percentuali in meno rispetto a gennaio (rivisto da 8,6% a 8,5%) e 0,1% su base annua. L'Istat aggiunge che il tasso di occupazione è stabile al 56,7%, invariato rispetto a gennaio e in calo di 0,3 punti rispetto a febbraio 2010. La disoccupazione giovanile scende al 28,1% con un calo congiunturale di 1,3 punti percentuali. "La disoccupazione arretra di 43mila unità - spiegano i tecnici Istat - in un contesto di ripresa dell'inattività', aumentata di 21mila unita' e concentrata tra gli uomini". L'occupazione "stenta a ripartire in modo deciso".

COLDIRETTI, PRIMATO CRESCITA NEI CAMPI. GIOVANE 1 OCCUPATO SU 4
''In controtendenza rispetto all'andamento generale torna ad aumentare l'occupazione nelle campagne dove e' giovane addirittura un lavoratore dipendente su quattro e si registra il più elevato tasso di crescita nel 2010''. E' quanto emerge da un'analisi della Coldiretti, in occasione della divulgazione dei dati Istat, che evidenzia come ''per un numero crescente di giovani il lavoro nei campi sia diventata una valida alternativa alla disoccupazione. Nel 2010 si è verificato un aumento degli occupati in agricoltura dell'1,9 per cento a fronte del calo generale dello 0,7 per cento. Sono 891mila gli occupati agricoli in Italia nel 2010 dei quali 462mila indipendenti (+0,6 per cento) e 429mila dipendenti (+3,3 per cento) che fanno registrare il record della crescita tra tutte le attività produttive, secondo la Coldiretti che associa il maggior numero di imprese che assumono manodopera''.

Nei campi, continua l'organizzazione agricola, ''la crescita dell'occupazione riguarda sia le regioni del nord (+3,1 per cento) che quelle del sud (+2 per cento) mentre in flessione sono quelle del centro (- 2 per cento). Dopo anni si registra dunque un ritorno al lavoro nei campi legato soprattutto alle campagne di raccolta di frutta, verdura e la vendemmia che riguarda anche studenti e giovani sotto i 40 anni. I dati dimostrano che l'agricoltura ha grandi potenzialità per battere la disoccupazione e che la stabilizzazione delle agevolazioni contributive per le aree montane e svantaggiate, prevista dalla legge ''Stabilità 2011', fortemente voluta da Coldiretti, ha consentito di continuare a svolgere questa funzione essenziale''.

Un impatto positivo, conclude, ''si deve anche all'esperienza dei buoni lavoro, i cosiddetti voucher, tenuto conto che in agricoltura sono stati utilizzati quasi un terzo (27 per cento) dei circa 12,3 milioni di buoni cartacei per venduti in Italia dall'1 agosto 2008 ad oggi secondo l'Inps. Le opportunità di occupazione in agricoltura riguardano anche gli immigrati con la presenza dei lavoratori stranieri impegnati nelle campagne italiane ha superato quota centomila''.