di Sandro Calice THE WARD – IL REPARTO
di John Carpenter, Usa 2010 (BIM)
Amber Heard, Danielle Panabaker, Lyndsy Fonseca, Mamie Gummer, Jared Harris, Mika Boorem, Leigh-Laura, Sean Cook, Sali Sayler, Jillian Kramer.
“The Ward” sa già di classico dalla prima inquadratura. Potrebbe essere una debolezza, ma in un panorama di horror affidati per lo più all’effetto, un film che riesce nel suo intento usando solo l’essenziale, è un ottimo risultato.
Siamo negli anni ’60. Kristen (Heard) è una bellissima ragazza che non sta bene. Si ritrova chiusa nel reparto speciale di un ospedale psichiatrico ferita, disorientata, senza ricordi. Sa solo che non dovrebbe essere lì. Lei sa di non essere pazza, ma nessuno sta ad ascoltarla. Non gli infermieri, non il dottore che la segue, nemmeno le altre quattro ragazze che sono lì con lei, loro sì pazze per davvero. Ma la situazione è anche peggio di quanto sembra. C’è qualcuno, o qualcosa, una presenza, che si muove di notte, pericolosa, a caccia, mortale. E tutti sembrano custodire un segreto. Kristen deve scappare, non ha alternative, non ha più tempo, non ha nemmeno quello che crede di avere.
John Carpenter (“Halloween”, “Fog”, “1997: fuga da New York”, “La cosa”, Starman”, fino all’ultimo “fantasmi da Marte”) torna dietro la macchina da presa dopo 10 anni e lo fa con un piccolo progetto che conferma la sua autorialità. “The Ward” non è un capolavoro, ma funziona. Ci sono elementi classici del cinema del regista newyorkese, dalla situazione di isolamento alla sostanziale invisibilità del nemico, ma c’è soprattutto un thriller-horror che nutre la tensione senza furbizie e trucchetti. Sentiamo l’angoscia di chi è innocente ma sa che ogni cosa che dirà e farà servirà solo a farlo giudicare più pazzo, ci aggiriamo per l’ospedale temendo la spaventosa normalità di corridoi, docce e scantinati, aspettiamo la fine con l’inconfessabile convinzione che non sarà lieta. E riprese, fotografia e montaggio avvolgono tutto col giusto mestiere.