I doppiolavoristi restano nel mirino delle Fiamme Gialle. Gli uomini della Guardia di Finanza ne hanno scovati piu' di cento negli ultimi tempi. Tutti consulenti, nessuno aveva chiesto l'autorizzazione preventiva al proprio ufficio. La stragrande maggioranza in posti di vertice nella pubblica amministrazione: dirigenti o alti funzionari di ministeri, istituti di ricerca e universita'. Non impiegati a caccia di una piccola integrazione in nero al proprio reddito. Non camerieri part time o muratori del week end, ma consulenti di società miste: dalle Ater (le aziende territoriali per l'edilizia), alle societa' di gestione di aeroporti, autostrade, aziende termali. Ora dovranno pagare tutti: le multe all'Agenzia delle entrate gli enti committenti (oltre due milioni di euro) e i consulenti abusivi gli onorari ricevuti (oltre un milione di euro che finira' per rafforzare le risorse per premiare la produttività dei dipendenti pubblici). A scoprire i 'furbetti statali' e' stato il Nucleo di finanzieri che lavora presso l'ispettorato del ministero della Pubblica Amministrazione.
La cifra di oltre due milioni e', invece, quella che pressapoco dovra' pagare, questa volta da solo, un avvocato napoletano che in dieci anni e' riuscito ad accumulare oltre sessanta tra incarichi e consulenze, i piu' disparati tra loro. Un caso clamoroso sul quale a inizio gennaio il Nucleo Speciale ha consegnato la relazione conclusiva alla Corte dei Conti. E a parlarne e' stato anche il Procuratore della Corte dei Conti della regione Lazio, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. L'attivita' dell'ispettorato del ministero guidato da Renato Brunetta e' stata rafforzata dalla riforma che porta il nome del ministro. E, anche alla luce dei risultati ottenuti, Brunetta ha annunciato un ulteriore potenziamento per poter estendere le indagini ad ogni fenomeno che contrasti con la trasparenza e correttezza dell'azione amministrativa.
La normativa sulle incompatibilita' prevede che il dipendente pubblico non possa svolgere un altro lavoro subordinato o autonomo se non autorizzato. Il via libera dell'ufficio dove e' impiegato e' condizionato al fatto che non si incorra nelle incompatibilita' previste dalla legge (come per l'attivita' libero professionale), e non ci sia conflitto d'interesse. Nei casi di violazione piu' grave e' previsto anche il licenziamento. Escluse, ovviamente, le attivita' svolte gratis presso associazioni di volontariato. Ci sono vari tipi di doppiolavoristi: c'e' il dipendente con bassa qualifica che fa lavoretti fuori orario d'ufficio per arrotondare lo stipendio. Il lavoro sarebbe anche compatibile, ma deve chiedere l'autorizzazione. Che spesso non viene chiesta per pudore o perche' lo pagano in nero. Tra le qualifiche medio-basse ci sono impiegati di amministrazioni locali che lavorano negli uffici tecnici dove si rilasciano le licenze edilizie e che hanno collaborazioni con le societa' interessate. Palese, in questo caso, la violazione che presenta anche ricadute penali; tra i livelli piu' elevati troviamo dirigenti che assumono incarichi presso societa' private o in consigli d'amministrazione.