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La staffetta dell'Unione donne italiane

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne 296_donna_picchiata_1

La novità di questo 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza alle donne, è la Staffetta di donne, organizzata dall’Unione donne italiane, che partirà da Niscemi, vicino Caltanissetta, dove lo scorso aprile è stata uccisa Lorena (leggi la scheda), e si concluderà il 25 novembre del prossimo anno a Brescia, teatro dell’assassinio di Hina (leggi la scheda).

“Sconvolgente– dice Laura Galesi dell’Udi di Niscemi- il terremoto emotivo che si è scatenato in città dopo l’omicidio di Lorena Cutraro”. Dopo il ritrovamento del corpo martoriato della ragazzina quattordicenne, giovani e, soprattutto, giovanissime, hanno dato vita ad un corteo lungo le strade di Niscemi per ricordare la loro coetanea barbaramente uccisa e per gridare con orrore:”Fuori i mostri da Niscemi”. Ma nella società “la cultura che emerge– rileva Galesi- è quella del ‘consumatore lavorato’, cioè di colui che usa un bene di consumo o lo getta via come se nulla fosse, lasciando sul corpo della donna il marchio di una ‘lettera scarlatta’ imposta dalla cultura maschile a chi non si omologa”.

Di tutto questo si sono rese conto le ragazze e le donne di Niscemi– racconta Fabiola Sala, staffetta nazionale dell’Udi, pronta a portare l’anfora proprio a Niscemi- che si sono riunite spontaneamente in un Gruppo Udi con il compito di aiutare le donne a prendere coscienza di sé, rifiutando e denunciando ogni tipo di violenza sessuata e di femminicidio. Nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, simbolo e testimone della Staffetta, verrà consegnata da me e da Enza Miceli, nell’aula magna del liceo Leonardo da Vinci (la scuola frequentata da Lorena)”, nelle mani di altre due donne giovanissime “.

“Abbiamo voluto la Staffetta – dice Pina Nuzzo, responsabile nazionale dell’Udi- per dire che la violenza sulle donne deve finire. Vogliamo dirlo, non solo nelle grandi manifestazioni e nelle grandi città, ma anche in provincia e nei piccoli centri. Il testimone è un’anfora con due manici, per essere portata da due donne ‘insieme’ per sottolineare l’importanza della relazione, della solidarietà, della vicinanza tra noi tutte sui temi che ci toccano profondamente. L’anfora sarà testimone attivo, perché al suo interno ogni donna potrà mettere un bigliettino con pensieri, immagini, denunce, parole”.

Il 25 novembre– spiegano le donne dell’Udi- saremo nelle piazze, nelle aule dei consigli comunali, nelle scuole, per dire che la violenza sessuata stravolge i rapporti tra i generi e che nessuna convivenza civile e democratica è possibile se non si stabiliscono rapporti civili tra uomini e donne. “In contemporanea in tutta Italia il 25 novembre –spiega Pina Nuzzo- abbiamo voluto leggere un testo di Ardienne Rich, una scrittrice e poetessa femminista che ha scritto parole non convenzionale sulla condizione delle donne. Lo ha fatto con un linguaggio che, per originalità e acume, è profondamente radicale. Noi abbiamo isolato alcune frasi”.

“Se noi riusciremo, con le nostre parole, a rompere silenzi storici, liberando noi stesse dai nostri problemi, questo sarà già un nuovo modo di agire” e “L’onore maschile hqualcosa a che fare con l’uccisione. L’onore maschile come qualcosa che bisogna vendicare: da cui il duello” (Adrienne Rich).