Viaggiare in Cina è sempre più facile


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La Cina 'occidentale'

Ovunque McDonald’s, caffetterie e pizzerie c

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Il turista italiano medio ha in mente uno stereotipo della Cina difficile da sradicare: paese sporco, trasporti da terzo mondo, lingua incomprensibile, cibo immangiabile. Ce n’è abbastanza per far rinunciare i più (anche se in decrescita costante), che finiscono per privilegiare mete più occidentali, anche se meno a buon mercato. Quando Bellocchio girò il suo “La Cina è vicina” era il 1967, l-ex impero celeste era effettivamente molto lontano. Perciò è comprensibile lo stupore di chi atterra a Pechino, in un aeroporto che è un’autentica opera d’arte, immaginando ancora di vedere milioni di persone girare in bicicletta con la classica casacca alla Mao. In realtà, la Cina del 2011 è molto più occidentalizzata di quanto si pensi, a meno di non recarsi nelle sperdute regioni al confine con la Mongolia o la Siberia.

L’inglese obbligatorio
Da qualche anno lo studio dell’inglese è diventato obbligatorio dalla prima elementare, il che vuol dire che fra 4-5 anni tutta la generazione dei ventenni lo parlerà fluentemente, mentre già da adesso in tutti gli aeroporti, le stazioni, gli hotel, i negozi più alla moda, l’inglese è lingua corrente. Inoltre, tutta la segnaletica stradale è in doppia lingua, il che facilita, e non di poco, gli spostamenti per chi voglia visitare il Paese senza affidarsi ad un operatore turistico o ad una guida. Non c’è marciapiede, a Pechino come a Shanghai, che non abbia il percorso guidato per i non vedenti, o indicazioni per i bagni pubblici ogni 100 metri. Per gli irriducibili dell’hamburger e del caffè, i McDonald’s e gli Starbucks sono ad ogni angolo, ristoranti italiani e pizzerie si stanno diffondendo a ritmo esponenziale, nelle grandi città il wi-fi è garantito ovunque, salvo che poi l’accesso a Facebook non è consentito (contraddizioni del regime!). Gli ospedali pubblici funzionano benissimo, in quello di Shanghai c’è addirittura un reparto solo per gli stranieri. Una breve visita oculistica è costata 70 euro, di cui 50 per la tessera del servizio sanitario, senza prenotazione. Il tutto in meno di 40 minuti. Efficienza aliena, e quasi irritante. I cassonetti dell’immondizia sono sottoterra, e non c’è una carta per strada neanche a pagarla. Pene salatissime per i trasgressori. Piste ciclabili ovunque, e scooter elettrici completano il volto eco-oriented della Cina, che però non riesce a frenare l’ipertrofia del suo parco macchine.

Più automobili che abitanti
A Pechino se ne immatricolano 20.000 al giorno, e l’aria è più inquinata che a Chernobyl. Ma, soluzione delle soluzioni, il governo sta pensando di costruire una rete di autostrade interrate, altrimenti fra poco il traffico rimarrà ostaggio di se stesso. E si tornerà ai traballanti risciò, lenti e non inquinanti. Una delle abitudini più incomprensibili e detestate dagli occidentali, quella di sputare per terra, è ormai vietata ovunque, anche se ancora poco rispettata. E’ vietato girare in pigiama, anche questa vecchia usanza dei quartieri poveri. Quanto ai trasporti, la Cina detiene il primato per il treno più veloce del mondo, quello che collega l’aeroporto di Shanghai alla città, ben 437 km orari, e sta velocizzando gran parte della rete ferroviaria nazionale. La compagnia di bandiera è perfettamente allineata sugli standard delle compagnie occidentali ed i piloti, che si sono fatti le ossa su delle autentiche carrette dei cieli, sono fra i migliori al mondo. Insomma, per non recarsi in Cina bisogna trovare nuovi alibi. (M.I.)