'Chi lavora non fa sesso'

L’equilibrio (im)possibile tra lavoro e vita privata. Un libro di Roberto D'Incau, edizioni Salani

"In questi ultimi anni in Italia c’è stata un’evoluzione molto significativa del concetto di work life balance, ovvero l’equilibrio tra vita privata e vita lavorativa. Analizzando il disagio di chi vede la propria vita affettiva e sessuale appiattita o annullata dal lavoro, questo libro vuole dare un utile spunto di riflessione sui nostri comportamenti, su cosa siamo pronti a sacrificare alla carriera o alla felicità personale – sempre che sia davvero necessario sacrificare qualcosa.

L’amore e il lavoro sono due parti fondanti della nostra esistenza: per il nostro benessere psicofisico e per la riuscita del nostro percorso professionale è fondamentale conciliarli, farli convivere, trovare tempo e spazio per entrambi. Quando questo non avviene, ecco prevalere l’insoddisfazione, lo stress, la voglia di mollare tutto.

Fermarsi a riflettere su ciò che ci rende davvero felici o perlomeno sereni è un dovere verso noi stessi. Chi lavora non fa sesso intende proporre soluzioni attuabili nella vita quotidiana privata e professionale; l’equilibrio esiste, e spesso è a portata di mano, basta saperlo vedere. Io ci credo, spero di riuscire a convincere anche voi".

Dal decalogo del 'work life balance'
• Non permettere che i modelli del passato condizionino le scelte del presente.
• Evitare i cosiddetti ‘sacrifici necessari’ di oggi per non avere rimpianti domani.
• Chiedersi sempre se si è convinti di ciò che si fa.
• Cercare di vivere secondo la propria natura, invece di sforzarsi di essere qualcos’altro.
• Buttare via con coraggio pregiudizi e vecchi ruoli, in famiglia e sul lavoro.
• Cercare sempre di ritagliarsi del tempo per se stessi.
• L’azienda non è una famiglia e la famiglia non dev’essere un’azienda.


Tre domande all'autore
Roberto D’Incau, milanese, è un noto headhunter e coordinatore di progetti di executive coaching con grande esperienza a livello europeo. Collabora con i Master di moda di SDA Bocconi, Domus Academy e IED Moda Lab. Per Salani ha pubblicato con Rosa Tessa Quasi quasi mi licenzio. Non è mai troppo tardi per cambiare vita.


Dopo Quasi quasi mi licenzio, Chi lavora non fa sesso: ‘passaggio logico’ o due aspetti diversi della vita professionale di cui voleva parlare?
Chi lavora non fa sesso parla di un aspetto complementare. Di storie, di equilibrio e di disequilibrio, tra la vita lavorativa e quella personale, tra amore e lavoro, quello che gli americani chiamano work life balance. Il libro precedente parlava di come mollare tutto, questo invece di perché arriviamo fino al punto di voler mollare. È davvero necessario, o esiste invece un’alternativa possibile?

Questo libro sembra ancor di più dire al lettore “trova la storia in cui ti riconosci e impara come essere più felice”: è così?
Purtroppo, non si può imparare a essere più felici. Si può però imparare dalle esperienze degli altri: questo libro parla appunto di casi di equilibrio raggiunto, talvolta apparentemente impossibile, tra vita privata e lavorativa, e anche casi di equilibrio non raggiunto. L’obiettivo del libro è fare riflettere, con leggerezza, sulla nostra società e sugli equilibri personali che stanno cambiando anch’essi, profondamente, talvolta in modo sorprendente.

In base alla sua esperienza, quanto è difficile conciliare serenamente lavoro evita privata, essere gratificati in entrambi i campi? E può durare per sempre (o quasi)?
L’amore e il lavoro sono due parti ugualmente fondanti della nostra esperienza di vita: conciliarli, farli convivere, trovare tempo e spazi per entrambi, è fondamentale per il nostro benessere. Ogni persona dovrebbe poter trovare la sua soluzione individuale, un equilibrio tutto suo. Quando questo non avviene, scatta l’insoddisfazione, la voglia di mollare tutto. Capire dove si vuole andare veramente, e fermarsi a riflettere sui propri equilibri, su quello che ci rende davvero felici, o perlomeno sereni, è un atto dovuto.