I film del week end


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Nessuno mi può giudicare

di Juana San Emeterio

NESSUNO MI PUO’ GIUDICARE

di Massimiliano Bruno, Italia 2011, (01 Distribution)
Paola Cortellesi, Raoul Bova, Rocco Papaleo, Anna Foglietta, Caterina Guzzanti, Dario Cassini, Massimiliano Bruno, Hassani Shapi, Valerio Aprea, Lucia Ocone, Awa Ly, Pietro De Silva, Raul Bolanos.

In un periodo dagli incerti contorni morali ecco una commedia che ''punta a far ridere con un affresco sull'Italia del compromesso'' come la definisce il regista Massimiliano Bruno al suo esordio dopo un’onorata carriera di sceneggiatore. E “Nessuno mi può giudicare” mantiene la promessa e ci fa divertire in modo intelligente.

La protagonista, una bravissima Paola Cortellesi, è Alice, una signora snob della Roma-bene abituata a trattare male domestici stranieri e a esibire la propria ricchezza fin quando, rimasta vedova e con un figlio piccolo, si scopre talmente piena di debiti da rischiare il carcere e l'allontanamento del figlio. Senza soldi deve trasferirsi con le sue valigie griffate in una soffitta in quartiere popolare come il Quarticciolo, nel palazzo dove abita il suo domestico. Il suo primo imperativo è trovare molti soldi in poco tempo e per questo diventa un’escort. Affronta la “professione” con la fatica di tirare fuori un inesistente sex appeal e tanti imbarazzi per il tipo di lavoro. Ma è l'umanità del quartiere popolare, caciarone e coatto, ma ricco di solidarietà e pronto a farsi famiglia a conquistare Alice: vicini di casa che la coinvolgono in scampagnate sulla spiaggia libera di Capocotta, cene sul terrazzo condominiale, saghe canore, aiuti domestici del tutto gratuiti. E poi l'amore: Giulio (Raoul Bova), gestore di internet point, un supercoatto che si indebita perché accetta di non farsi pagare dai suoi clienti extracomunitari ed ha una sua ruvida morale nell'impedire che Biagio (Valerio Aprea) non accetti di perdonare la fidanzata (Caterina Guzzanti) che lo ha tradito e lo rivorrebbe a tutti i costi. Nel palazzo poi c'è il portiere Lionello (Rocco Papaleo), razzista e pieno di frasi retoriche che finisce per innamorarsi di un'africana.

“Nessuno mi può giudicare” riesce a raccontare con ironia questo mondo anche grazie ad un ottimo cast e una buona scrittura. Il film descrive senza volgarità il mondo delle escort ma soprattutto ci propone un affresco della periferia romana con un inno al popolino, generoso e pieno di quell'orgoglio coatto di periferia, dove l'intolleranza razzista di un personaggio come quello di Papaleo viene messa alla berlina. ''L'Italia – ha detto il regista Massimiliano Bruno - è un paese meraviglioso e io ho scelto di far vedere le persone migliori. Volevo fare una commedia con cui dire anche della nostra società del compromesso, con un messaggio di integrazione e tolleranza, volevo parlare delle scelte dolorosissime che spesso siamo costretti a fare”. Operazione riuscita nella multietnica realtà delle periferie dove come dice l'intollerante Papaleo con una battuta feroce entrando nell'internet point del 'rivale' politico Bova che ha il poster di Che Guevara nel negozio: ''bianchi, neri qui sono tutti uguali. Ma che siamo in un film di Nanni Moretti? Te lo meriti Nanni Moretti'',citando la celebre frase di Ecce Bombo sul qualunquista Sordi.