di E.T.
Per la grande distribuzione questo è mese più atteso dell’anno. E anche se con maggiore parsimonia le famiglie non rinunciano ai prodotti tipici, come panettone e spumante, molti dei quali in promozione.
Un Natale all’insegna dell’Austerity. E’ questo quello che ci si aspetta. Ma quali sono le vostre previsioni di spesa, tenendo conto delle tredicesime?
“Stiamo attraversando un ciclo economico difficile. Le famiglie hanno visto ridursi la loro capacità di spesa, ci sono, infatti, consumi incomprimibili come carburanti, luce e gas che erodono gran parte degli stipendi e delle tredicesime. Speriamo di chiudere il 2008 con lo stesso risultato dello scorso anno, quando le vendite hanno segnato un incremento del 3%. Sarebbe un successo”.
Una previsione comunque positiva. Un po’ in controtendenza.
“Puntiamo molto sul fatto che secondo le nostre ricerche, gli italiani trascorreranno queste festività a casa, in famiglia. In pochi faranno il cenone di Natale e Capodanno al ristorante, si mangerà con i parenti scegliendo soprattutto i prodotti tipici della nostra tavola. Mentre caleranno le vendite degli alimentari più costosi come caviale e champagne”.
I consumatori chiedono ai commercianti di ridurre i prezzi. Avete in programma degli sconti natalizi per il comparto alimentare?
“Sì. Stanno già partendo le promozioni che riguardano prodotti di prima necessità come, pasta, riso, olio, promozioni che coinvolgono anche i dolci natalizi, lo zampone. I panettoni ad esempio costano meno dello scorso anno. Ormai circa il 25% delle merci sono in promozione, sotto il periodo festivo arriveremo al 30%.”
In tempo di crisi come sono cambiate le abitudini alimentari degli italiani?
“Si stanno indirizzando sempre più verso i prodotti della distribuzione, mentre acquistano meno quelli di marca. Ormai si fidano. Hanno capito che si tratta comunque di alimenti di qualità con un risparmio di circa il 30%, perché non ci sono costi legati alla pubblicità. Inoltre, su questi prodotti abbiamo più margini d’intervento ad esempio per la pasta siamo riusciti a ridurre il prezzo, contestualmente al calo del costo del grano”.