Oltre duemila pietre preziose


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In mostra il tesoro di San Gennaro

A Napoli dall’8 aprile al 12 giugno tesoro_san_gennaro_296

di Nello Di Costanzo

E’ considerato il tesoro più importante e prestigioso del mondo per valore artistico ed economico. E’ quello di San Gennaro, patrono di Napoli, superiore come ricchezza anche a quelli della Corona d’Inghilterra e dello Zar di Russia. Lo ha stabilito un gruppo di ricercatori, guidato dal professor Ciro Paolillo, dell’Università “La Sapienza” di Roma, al termine di tre anni di studi e ricerche sui 10 gioielli più preziosi donati al santo nel corso di ben 700 anni. Il valore del tesoro (costituito da oltre duemila fra diamanti, rubini, smeraldi, zaffiri, perle) ? Gli studiosi non hanno fatto alcuna stima. E non potevano. Perché non c’è prezzo.

La mostra
Per la prima volta nella storia le opere di maggior pregio del tesoro del martire napoletano saranno raccolte in una mostra, intitolata “Le meraviglie del tesoro di San Gennaro. Le pietre della devozione”, che si terrà a Napoli dall’8 aprile al 12 giugno in sette differenti musei cittadini. Saranno esposti al pubblico, nel Museo del Tesoro di San Gennaro, gioielli da “mille e una notte”, tra cui anche i 10 monili considerati tra i più belli e preziosi del mondo. Ma non solo. Per l’occasione potranno essere ammirati anche capolavori come “Le sette opere delle meraviglie” del Caravaggio (Pio Monte della Misericordia) e i dipinti di Luca Giordano (Museo Diocesano). La mostra è organizzata dal Museo del Tesoro di San Gennaro con la collaborazione della Sovrintendenza del Polo museale di Napoli e con l'alto patronato del capo dello Stato e della presidenza del Senato. E già si parla di portarla a Roma nel 2012.

Città blindata
E di fronte a siffatti capolavori, in una delle città dove la criminalità spicciola e organizzata regna sovrana, non potevano mancare imponenti misure di sicurezza. Per tutto il periodo della mostra, Napoli sarà militarizzata. Polizia, carabinieri e guardie giurate presidieranno notte e giorno gli obiettivi sensibili, anche con l’ausilio di elicotteri e autoblindo. Un dispiegamento imponente di uomini e mezzi paragonabile solo al G7 del 1994.

La Collana di San Gennaro
E’ probabilmente il monile più prezioso esistente al mondo. Dono dei Borbone nel 1679, la Collana è costituita da ben tredici grosse maglie in oro massiccio, alle quali sono appese croci tempestate di zaffiri, smeraldi, diamanti e crisoliti. Tra le varie croci ci sono anche quelle donate da Carlo di Borbone nel 1734, da Maria Carolina d’Austria nel 1799, da Giuseppe Bonaparte e da Vittorio Emanuele II di Savoia. C’è poi la Mitra in argento dorato: realizzata nel 1713, è costituita da oro, rubini (oltre 3700), smeraldi e brillanti. All’epoca il suo valore fu valutato in ventimila ducati.

Le altre meraviglie
La Pisside gemmata in oro, rubini, zaffiri, smeraldi e brillanti fu donata a San Gennaro da Ferdinando II di Borbone nel 1831; il Calice in oro zecchino da Papa Pio IX nel 1849 per ringraziare i napoletani dell’ospitalità dopo essere fuggito da Roma a causa dei moti mazziniani. Straordinaria anche la Croce episcopale in oro, smeraldi e brillanti donata da Umberto I e Margherita di Savoia il 23 novembre 1878 nella loro prima visita a Napoli dopo l’ascesa al trono. Va ricordata pure la Pisside in oro, corallo e malachite realizzata dalla famiglia Ascione di Torre del Greco e donata da Umberto di Savoia al santo il 5 novembre 1931 quando si trasferì con la moglie Maria Josè nel capoluogo campano.

Il rilancio di Napoli
Una mostra che nelle intenzioni degli organizzatori vuole rilanciare e promuovere l’immagine di Napoli a livello internazionale. Immagine di una città in declino, vilipesa e mortificata, ma dotata di un patrimonio artistico e culturale di grande spessore. Scontato il successo di pubblico. Gli esperti prevedono visitatori e studiosi provenienti da ogni angolo del mondo. Insomma, ci si affida a San Gennaro affinché faccia il miracolo di far passare quella che Eduardo chiamava ‘a nuttata in “Napoli milionaria”.