‘W. A life misunderestimated’, il film di Oliver Stone sull’attuale presidente degli Stati Uniti d’America, è il film che apre, fuori concorso, il 26° Torino Film Festival, dal 21 al 29 novembre 2008. Stone sarà a Torino per presentare in anteprima italiana il discusso ritratto di George W. Bush. E’ solo l’inizio di un programma che prevede circa 230 titoli, retrospettive, ospiti internazionali ed eventi speciali.
Nato nel 1982 come Festival internazionale cinema giovani, la rassegna ha sempre avuto come cifra l’attenzione alle forme innovative, periferiche e sperimentali del cinema. Dal 2007 lo dirige Nanni Moretti.
Sono 9 le sezioni del Festival, oltre a 3 retrospettive e 3 eventi speciali.
Torino 26. E’ il concorso internazionale lungometraggi, la sezione principale dedicata alla ricerca e alla scoperta dei nuovi autori del cinema contemporaneo. Quest’anno sono 15 i lavori, tra cui 8 opere prime, a concorrere al premio per il Miglior film (25.000 euro), al Premio speciale della Giuria (10.000 euro) e ai premi per miglior attrice e miglior attore. La giuria è composta da Alexey German jr, Jonathan Lethem, Dito Montiel, Alba Rohrwacher e Jerzy Stuhr. In gara anche il ‘Tony Manero’ di Pablo Larraìn, nomination all’Oscar come miglior film straniero.
Fuori Concorso. E’ la sezione che si propone come sintesi degli spunti cinematografici più significativi dell’anno. Sono 22 titoli, in anteprima italiana, europea o mondiale, tra cui, oltre al già citato ‘W.’ di Oliver Stone, ‘Filth and Wisdom’, esordio alla regia di Madonna.
Lo Stato delle Cose. La sezione che ogni anno approfondisce un tema diverso. Stavolta tocca alla politica: 15 titoli che concorreranno al ‘Premio Maurizio Collino – Uno sguardo ai giovani’ (2.500 euro). Sogni e bisogni, ideologie e religioni, razze e razzismi, storia e memoria, ma soprattutto i ragazzi sono il vero filo conduttore di questi 15 film. Attuale ‘Sidney Poitier, un outsider a Hollywood’, di Catherine Arnaud, che racconta come l’attore sia stato fondamentale per la trasformazione degli stereotipi razziali nella cultura americana.
La Zona. Inaugurata lo scorso anno, è la sezione ‘in cui l’istinto di ricerca del Festival si concentra nei territori del cinema meno allineato alle traiettorie convenzionali’. Sono 34 opere di vario metraggio, dalle quasi 5 ore di ‘Now Showing’ di Raya Martin ai 40 episodi di 30 secondi di ‘Stereo Towards Infinite’ del gruppo catanese Cane Capovolto. Tra gli altri titoli, ‘Pane / Piazza delle Camelie’, il nuovo lungometraggio di Tonino De Bernardi che inaugura la sezione, e ‘Historias Extraordinarias’, il film di oltre 4 ore in prima internazionale dell’argentino Mariano Llinas.
Internazionale.doc. Una nuova sezione, non competitiva, dedicata al cinema documentario proveniente da tutto il mondo. Comprende 13 titoli.
Italiana.doc. Il concorso dedicato al documentario italiano. Sono 12 lavori in gara per il Premio per il miglior documentario (10.000 euro) e per il Premio speciale della Giuria (5.000 euro).
Italiana.corti. Sezione competitiva che presenta 13 titoli che concorrono al Premio per il miglior cortometraggio (10.000 euro) e al Premio della Giuria (5.000 euro).
L’amore degli inizi. Sono sei esordi italiani di fine anni ’70 e inizi anni ’90. I primi film di Giuseppe Bertolucci (Berlinguer ti voglio bene), Claudio Calidari (Amore tossico), Peter Del Monte (Irene, Irene), Marco Tullio Giordana (Maledetti vi amerò), Salvatore Piscicelli (Immacolata e Concetta, l’altra gelosia) e Paolo Virzì (La bella vita). Al termine di ogni proiezione ci sarà un incontro tra i registi e Nanni Moretti.
Spazio Torino. Sezione competitiva dedicata ai migliori cortometraggi realizzati da nati o residenti in Piemonte. Le tre retrospettive di Torino Film Festival 2008 saranno dedicate a Jean-Pierre Melville (tutti i 13 film più un documentario a lui dedicato da Olivier Boiler), Roman Polanski (tutti i suoi 28 lungometraggi e cortometraggi più una serie di altri contributi) e alla British Renaissance (35 titoli del movimento inglese degli anni 1980-1990).
Infine, i tre eventi speciali. Si tratta delle versioni restaurate de ‘La classe operaia va in Paradiso’ di Elio Petri e di ‘Diario di un maestro’ di Vittorio De Seta, oltre al documentario ‘Franco Cristaldi e il suo cinema Paradiso’ di Massimo Spano.