I film del week end


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La vita facile

di Juana San Emeterio

LA VITA FACILE
Di Lucio Pellegrini, Italia 2011, (Medusa)
Pierfrancesco Favino, Stefano Accorsi, Vittoria Puccini, Camilla Filippi, Angelo Orlando, Eliana Miglio, Souleymane Sow, Max Tardioli, Iavao Marescotti

‘La vita facile’ sembra quella di un medico rampante o quella di un medico eroe che si dedica all’Africa, o quella ancora di una donna viziata apparentemente senza problemi. 'La vita facile' sembra essere però sempre quella dei soldi, del benessere, a cui nessuno rinuncia se solo gliene capita l'occasione.

Il film è ambientato in parte a Roma ma prevalentemente in Kenia, nelle cittadine di Naivasha e Shaba. Mario Tirelli (Pierfrancesco Favino), e Luca Manzi (Stefano Accorsi) sono due amici che hanno studiato medicina insieme. Dopo la laurea le loro strade, però, si sono divise: Luca ha deciso di partire per l'Africa per esercitare la professione mentre Mario è diventato un medico di grande successo, luminare della cardiochirurgia dall’onestà discutibile. Dopo dodici anni Mario decide all'improvviso di partire per il Kenia per aiutare il suo amico di sempre Luca che ha aperto un ospedale nel nulla della savana. Il motivo apparente: il desiderio di trovare un senso alla sua esistenza . Dopo un po’arriva in Africa anche l'esile moglie Ginevra (Vittoria Puccini), la donna che ha conosciuto insieme a Luca. I tre amici hanno tre visioni opposte del mondo: Mario è cinico e disincantato, Luca un entusiasta totalmente dedito alla sua missione, mentre Ginevra una donna sentimentalmente ambigua e viziata. Ma niente è come sembra.

Dopo “I figli delle stelle”, Lucio Pellegrini ci riprova con “La vita facile”, una commedia ispirata a quella classica. Il film, come raccontano le note di regia, è il racconto di un'amicizia, di due storie d'amore e di almeno quattro tradimenti. Questi ‘nuovi mostri’ si ritrovano in Kenya, "in un Continente Nero non buonista, che i nostri personaggi sfruttano per mondarsi", ha detto Favino durante la conferenza stampa. Ma come ha sottolineato Accorsi “niente è come sembra: nel film si evitano buonismo, cinismo e facili sentimenti, il focus è sull'egoismo". E l'Africa amplifica i personaggi nelle qualità e nei difetti come tutte le comodità a cui Favino e Puccini non possono rinunciare, mentre Accorsi rifiuta. E man mano che continua il racconto i protagonisti cambiano e vengono osservati da diverse prospettive. Il tema è interessante ma purtroppo il film resta in superficie soprattutto nel finale a sorpresa. Favino è molto bravo e delinea un personaggio credibile, simpatico e disincantato, ma profondamente vero.