I legali di Julian Assange presenteranno ricorso contro l'estradizione in Svezia del fondatore di WikiLeaks, concessa oggi dal tribunale londinese di Belmarsh.
Assange, fondatore di WikiLeaks, è accusato dalla magistratura svedese di stupro e abusi sessuali: "Se vi sono state delle irregolarità nell'ambito del sistema giudiziario, svedese, è meglio che queste siano accertate in un processo svedese", ha stabilito il giudice Howard Riddle, che non ha ritenuto valide le eccezioni presentate dalla difesa.
La decisione del giudice è importante ma probabilmente non decisiva, perchè Assange può presentare diversi ricorsi, tanto che il procedimento potrebbe andare avanti ancora per mesi. I legali del 39enne australiano - che ha respinto ogni addebito - si oppongono all'estradizione sottolineando il rischio che il loro assistito venga poi trasferito negli Stati Uniti, dove, secondo loro, potrebbe essere rinchiuso nel carcere di Guantanamo o addirittura condannato a morte.
Anche la giustizia federale americana ha infatti aperto un'inchiesta contro il fondatore di WikiLeaks dopo la diffusione di documenti riservati sulle guerre in Iraq e in Afghanistan e di migliaia di cablogrammi diplomatici statunitensi; al momento non è però stato presentato alcun atto di accusa formale nei confronti di Assange, nè alcuna richiesta di estradizione.
Secondo gli esperti legali tuttavia un'incriminazione di Assange da parte della giustizia statunitense è pressoché impossibile: la legge non permette di considerare WikiLeaks come un'organizzazione terroristica e il 39enne svedese, in quanto giornalista che ha agito nella sua veste professionale di ricerca delle notizie, è protetto dal Primo Emendamento della Costituzione.