Big Blu e la passione per il mare

A Roma la quinta edizione della mostra nautica bigblu_296

di Luigi del Giudice

Big Blu, la mostra nautica in corso alla Fiera di Roma, fino al 27 febbraio, è alla sua quinta edizione. E anche se è ancora lontana dall’obiettivo iniziale di imporsi come il vero punto di riferimento per la nautica, Big Blu registra un successo vero, conquistato nel corso di questi anni. Non solo per il numero di presenze, sempre crescente di anno in anno, ma per la posizione assunta quale rassegna nautica interregionale e, comunque, seconda solo al Nautico di Genova. Big Blu non è solo una rassegna nautica con una vasta esposizione di barche, ma è anche un momento determinante per fare il punto sulla crisi del settore, che si muove con una legislazione veramente critica.

I numeri delle imbarcazioni esposte, circa 800, evidenziano la crescita della manifestazione e sono la miglior prova della validità dell’offerta al pubblico. Questa edizione, tra l’altro, trova ancora una volta la vela e una mini scuola all’interno di un padiglione, dove in un piccola piscina, gli istruttori della Fiv, federazione italiana vela, aiutano i più piccoli ad apprezzare questo sport entusiasmante. Non mancano le novità con le ultime produzioni dei cantieri specializzati nella realizzazione di imbarcazioni open, che sono il punto più alto dell’unione tra design e velocità con l’alta tecnologia. C’è, poi, un’esposizione di produttori di fisherman, imbarcazioni utilizzate per la pesca sportiva Tutte le novità in tema di motori ecologici a propulsione ibrida di ultima generazione, le diverse strumentazioni utilizzate dalle energie rinnovabili e, infine, gli yacht da sogno, quelli che incantano tutti, anche quelli che non hanno la passione per la nautica. C’è un’offerta molto ampia, in diversi padiglioni, dei nuovi gommoni. E’ talmente vasta da essere una sorta di esposizione all’interno della mostra: Gommonshow, il Salone del battello pneumatico, ormai alla sua decima edizione.

L’ultimo sport d’acqua è il S.U.P.
Girando tra i padiglioni si scoprono vere e autentiche novità. Citiamo l’ultima realizzazione in tema di sport acquatici nella famiglia dei surf: il S.U.P. Quest’ultimo, che sta a significare Stand up puddle (volare sull’acqua), nasce alle Hawai e per ora ha invaso letteralmente la California. Prima di approdare sulle spiagge italiane, è possibile ammirarlo, e anche provarlo, a Big Blu. Si tratta di un nuovo tipo di tavole da surf. Sono in gomma, gonfiabili e, una volta, sgonfiate, poiché occupano uno spazio limitato, possono essere riposte in un angolo del portabagagli dell’auto. Quindi, con grande facilità di trasporto, al contrario della classica tavola da surf in legno dallo spazio ingombrante. E’ divertentissima da usare e fa letteralmente volare sull’acqua. Se ne volete una prova, basta andare a Big Blu.

La legislazione nautica
Ma l’elemento caratterizzante del Salone è stata l’annuale assemblea nazionale della portualità turistica, promossa dalla rivista Nautica, cui hanno partecipato tutte le maggiori associazioni di settore, tra cui Assonautica, emanazione di categoria delle Camere di commercio, Assomarinas e Assonat. Sono state richiamate e ribadite tutte le problematiche che frenano lo sviluppo del turismo nautico italiano. In primo piano, il quadro normativo, con particolare riferimento alle concessioni demaniali, punto che divide le varie regioni e che rende difficili, se non addirittura impossibili, gli investimenti e, quindi, la realizzazione di nuovi porti. Nel dibattito è emersa la volontà di avere una posizione comune da portare al confronto con le istituzioni pubbliche. Tutto questo, si rende necessario se si vuole salvare la nautica. Con il passaggio delle competenze sul demanio marittimo, vale a dire i porticcioli turistici, dallo Stato alle Regioni, si è creato un quadro variegato per cui ogni Regione regolamenta la materia in modo diverso, creando non poca confusione negli investitori. In particolare, uno dei nodi più importanti è la durata delle concessioni, troppo limitata per gli attori, da sei a venti anni: un tale limite favorisce indirettamente altre nazioni vicine e concorrenti che offrono situazioni più vantaggiose. Resta irrisolto il nodo della fiscalità, ancora troppo punitiva per il settore. Di qui la richiesta alla politica, che suona come un vero allarme, di una maggiore considerazione per evitare il rischio affondamento che sta correndo il turismo nautico italiano.

L’Italia unita dal mare
Assonautica italiana non ha perso tempo e ha profittato del Big Blu per presentare una singolare staffetta nautica in occasione del 150.mo dell’unità d’Italia. In questo modo, intende dare una testimonianza di partecipazione ideale e attiva, organizzando un’iniziativa veramente singolare lungo tutte le coste italiane, circa 8.000 chilometri, per celebrare “L’Italia unita dal mare”. Il progetto, che coinvolge tutte le associazioni territoriali di Assonautica e il comando generale delle Capitanerie di porto, prevede due partenze: una, il 14 maggio da Trieste e l’altra, il 21, da Imperia, toccando tutte le regioni, isole incluse, con cerimonie per il passaggio del testimone tra gli equipaggi, la bandiera italiana, nelle varie tappe. A ogni tappa, una manifestazione celebrativa dell’unità d’Italia e del ruolo ideale, politico e economico che la marineria ha svolto e continua a svolgere per lo sviluppo del Paese. Il viaggio delle due staffette attraverso le differenti culture italiche si concluderà a Ostia, porto di Roma Capitale, punto di approdo del percorso unitario e simbolo di un’unica identità nazionale.

>>> GUARDA LA FOTOGALLERY