Via libera dai ministri delle Finanze


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G20, accordo contro squilibri mondiali

Su tassi, debito pubblico e privato dollari_euro_296

I ministri delle Finanze dei Paesi del G20 hanno trovato l'accordo a Parigi su una lista di indicatori destinati a misurare gli squilibri mondiali, dopo difficili discussioni in cui hanno cercato di vincere lo scetticismo della Cina. Lo ha annunciato la presidente francese del G20 sottolineando che "tutti hanno collaborato".

La lista degli indicatori non tiene in considerazione le riserve di cambio, una delle misure più controverse. La Cina si opponeva perché accusata di accumulare grandi riserve di cambio. Gli indicatori individuati riguardano gli squilibri interni di un Paese (debito e deficit pubblico, risparmio privato) e "gli squilibri esterni" oltre al tasso di cambio, ha precisato la presidenza del G20

Questi indicatori "sono stati oggetto del dibattito più lungo, del negoziato più lungo", ha riconosciuto in conferenza stampa il ministro francese delle Finanze, Christine Lagarde, che ha presieduto la riunione. Il ministro ha parlato di negoziati "franchi, a volte tesi, ma fruttuosi". Si tratta di "un compromesso finale che rappresenta un'esigenza, nella natura di questi impegni", ha aggiunto.

I ministri hanno anche discusso sulla riforma del sistema monetario internazionale, che non ha dato luogo a decisioni, ma Lagarde si è felicitata del fatto che tutti i temi all'ordine del giorno, inclusa la necessità di un codice di condotta per controllare i flussi di capitale, siano stati oggetto di colloqui. "Tutti sono stati d'accordo sul fatto che il sistema monetario internazionale non sarà riformato in un giorno, né in un anno", ha sottolineato.

I ministri delle Finanze dei Paesi del G20 si sono messi d'accordo a Parigi su una lista di indicatori destinati a misurare gli squilibri mondiali, dopo difficili discussioni in cui hanno cercato di vincere lo scetticismo della Cina. Lo ha annunciato la presidente francese del G20 sottolineando che "tutti hanno collaborato".

La lista degli indicatori non tiene in considerazione le riserve di cambio, una delle misure più controverse. La Cina si opponeva perché accusata di accumulare grandi riserve di cambio. Gli indicatori individuati riguardano gli squilibri interni di un Paese (debito e deficit pubblico, risparmio privato) e "gli squilibri esterni" oltre al tasso di cambio, ha precisato la presidenza del G20.

Questi indicatori "sono stati oggetto del dibattito più lungo, del negoziato più lungo", ha riconosciuto in conferenza stampa il ministro francese delle Finanze, Christine Lagarde, che ha presieduto la riunione. Il ministro ha parlato di negoziati "franchi, a volte tesi, ma fruttuosi". Si tratta di "un compromesso finale che rappresenta un'esigenza, nella natura di questi impegni", ha aggiunto.

I ministri hanno anche discusso sulla riforma del sistema monetario internazionale, che non ha dato luogo a decisioni, ma Lagarde si è felicitata del fatto che tutti i temi all'ordine del giorno, inclusa la necessità di un codice di condotta per controllare i flussi di capitale, siano stati oggetto di colloqui. "Tutti sono stati d'accordo sul fatto che il sistema monetario internazionale non sarà riformato in un giorno, né in un anno", ha sottolineato.