Serata di verdetti: escono Al Bano e Patty Pravo, che proveranno a rientrare nel ripescaggio di giovedì sera. Tra i Giovani proseguono Serena Abrami e Raphael Gualazzi, esclusi Gabriella Ferrone e Anansi. Ma è stata anche la serata di Andy Garcia, di Luca e Paolo che ironizzano sui “buoni”, di Eli e Belen stavolta in scena dal primo minuto e di qualche gaffe.
Il sipario si era alzato sul balletto di Ezralow, che ha citato “Fantasia” di Disney in una bella coreografia. Gianni Morandi entra seduto in una poltrona a forma di bolla e dopo aver ricordato le artiste escluse nella prima serata, questa volta presenta subito Belen ed Elisabetta che si lasciano andare a un bacio semisensuale. Il tempo di un “grazie mamma” corale di cui non si sentiva la necessità e ricomincia la gara. Apre Nathalie col suo “Vivo sospesa” di sapore irlandese, seguita da Albano con l’impegnata “Amanda è libera”. Meglio della prima serata i Modà con Emma, la ballata di Tricarico e Mesolella, l’eleganza dei La Crus tra anni ’60 e Morricone e Van de Sfroos, tra Messico e Balcani la cosa musicalmente più divertente di questo Festival. Alla fine la giuria demoscopica decide di far uscire Al Bano e Patty Pravo, che domani si giocheranno due posti con Oxa e Tatangelo: non dimentichiamo che l’anno scorso Scanu è stato eliminato dalla demoscopica e ha vinto col televoto. Tra i Giovani, che cantano verso mezzanotte e che vengono votati dalla giuria tecnica e dal pubblico da casa, passano il turno Raphael Gualazzi, canzone semplice, ma ottimo background jazz esaltato da Fabrizio Bosso alla tromba, e Serena Abrami con un pezzo scritto per lei da Niccolò Fabi.
Il super ospite della serata era l’attore cubano naturalizzato statunitense Andy Garcia, che dal primo all’ultimo istante sul palco si spertica in lodi per il nostro Paese, forse perché somiglia alla sua Cuba, dice, per la quale si siede al pianoforte, attorniato da Eli e Belen, e intona un inno di libertà con Morandi che gli fa il controcanto. Intervistina di rito, ma le cose più divertenti Garcia le dice dopo in sala stampa: “Sono stato la prima volta a Sanremo nel 1972”, “vorrei girare un film con Bertolucci, un maestro!”, “mi piacerebbe interpretare il personaggio di Cyrano”, “il mio cantante italiano preferito? Il presentatore del Festival”, “il bunga bunga non lo conosco…non sono mai stato invitato a queste feste!”.
C’è stato spazio anche per qualche errore da matita rossa: Morandi dice che il 17 si festeggiano i 150 della Repubblica italiana, per correggersi un istante dopo con l’Unità d’Italia. E poi, nella telenovela del televoto, dove il conduttore è costretto a leggere uno strano comunicato in cui si mette in guardia dal rischio di imbrogli e contestualmente si dice che non ci sono gli strumenti per controllare, si sbaglia a dare i numeri per votare i giovani.
Vogliamo, infine, credere a Luca e Paolo che non abbiano seguito gli auspici del direttore di Raiuno Mazza sul fare satira anche su altro e che il pezzo di questa sera l’avessero già scritto da tempo. Fatto sta che le “vittime” dei due comici, in un gioco di ruolo in cui Luca allude a Berlusconi e Paolo capisce sempre altro, stasera sono "i buoni, quelli su cui non si può fare satira", cioè Saviano, Santoro, Fini, Montezemolo, per fermarsi un secondo prima di citare il Papa. Prima e dopo, un ironico medley delle canzoni più famose di Morandi, con Gianni che non resiste e si inserisce, e un omaggio a una celebre gag di Ric e Gian. L’appuntamento è per stasera, si comincia prima, alle 20,40, per una puntata piena di musica.