Comincia in punta di piedi questa sessantunesima edizione del Festival della Canzone italiana di Sanremo, con Morandi che quasi cerca di rimanere in disparte per non prendersi troppo la scena. Ma dopo un inizio da bravi ragazzi, ci pensano Luca e Paolo a mettere un po’ di peperoncino.
Cominciano col rendere omaggio, dicono serissimi, a una coppia che ha dato tanto alla comicità italiana: alle loro spalle la foto di Berlusconi e Fini e loro che cantano, sulle note di “In amore”, portata al Festival da Morandi e Barbara Cola, “Ti sputtanerò”. E i due “amanti” si dicono cose come “al Giornale andrò con in mano foto dove tu sei con un trans”, oppure “ti sputtanerò con certi filmini che darò alla Boccassini”, e “se Emilio Fede non si vede ce lo aggiungo con Photoshop”, per concludere:”Non mi butti giù, si ma il 6 aprile in aula ci vai solo tu”. Qualcuno nelle prime file ha sorriso con qualche sforzo.
La serata era partita con Gianni Morandi in giro per i camerini a chiamare sul palco le donne sempre in ritardo. Belen Rodriguez ed Elisabetta Canalis, infatti, con una discutibile scelta di sceneggiatura, entreranno in scena circa un’ora dopo l’inizio. Puntuale, invece, è stata Antonella Clerici, sul palco dell’Ariston con la figlia, la piccola Maelle, tanto bella quando spaesata, per l’ideale passaggio di testimone con Morandi. Il ballo della sigla sulle coreografie di Daniel Ezralow, qualche frase di circostanza, ed è stata subito gara.
Si sono esibiti tutti i 14 artisti in gara e subito il voto della giuria demoscopica ha fatto le prime “vittime”: escono Anna Tatangelo con “Bastardo” e Anna Oxa con “La mia anima d’uomo”, ma potranno essere ripescate. Restano Giusy Ferreri, molta energia ne “Il mare immenso”, sospesa tra Cranberries e Patty Pravo ma artificiale; Barbarossa e Raquel Del Rosario con “Fino in fondo”, ballata con riff orecchiabile; Vecchioni con “Chiamami ancora amore”, classe antica, il testo più bello; La Crus con “Io confesso”, ritorno intenso ma troppo emozionato; Pezzali con “Il mio secondo tempo” praticamente uguale al primo; Van de Sfroos con “Yanez”, ballata folk in dialetto con echi balcanici, il pezzo più divertente; Tricarico con “I tre colori”, la favola del Risorgimento; Modà con Emma in “Arriverà”, belle voci, giusto piglio ma un po’ troppo già sentito; Madonia con Battiato in “L’alieno”, un brano in stile “La voce del padrone”; Patty Pravo con “Il vento e le rose” interpretata praticamente solo con la presenza scenica; Nathalie con “Vivo sospesa”, bella energia con qualche cedimento e infine Al Bano con “Amanda è libera”, tema impegnato, tonalità arabeggianti e i noti vocalizzi.
Giusto il tempo di un’esibizione di Belen col celebre tanguero Miguel Angel Zotto e poi restano da ricordare altre due incursioni di Luca e Paolo, che prima rimarcano le differenze tra Mediaset e la Rai: in Mediaset è più facile, decide tutto Berlusconi; in Rai invece c’è il funzionario, il vice-capo struttura, il capo struttura…e alla fine decide tutto Berlusconi! Poi si sbizzarriscono con le similitudini tra Berlusconi e Morandi: l’altezza, l’eterno ragazzo, i capelli neri nonostante l’età, la presidenza di una squadra di calcio, la passione per il canto…e Morandi diventa Piergianni. Momenti comici a parte, garbo e misura hanno contraddistinto questa prima serata. Sospettiamo servirà anche altro per arrivare fino alla fine.