Speciale Sanremo 2011


Stampa

Alla ‘fabbrica di note’ sempre con emozione

Intervista ad Al Bano, a Sanremo con 'Amanda è libera' albano_296

“Torno ogni anno al Festival con grande entusiasmo. E non temo nessuno”. Con questo spirito ci accoglie Al Bano Carrisi, che si sente a Sanremo anche quando non partecipa. “Se non ci sono lo vedo da casa. E mi diverte.”.

Lo sa che oggi canta per ultimo?
Lo so. Hanno detto: “Chi facciamo uscire per ultimo, per non far addormentare?. Al Bano”. Domani però da ultimo sarò primo. E il detto è confermato.

“Amanda è libera”. Un brano scritto anche da lei, insieme a Fabrizio Berlincioni e la musica di Alterisio Paoletti. E’ la storia, vera, di una prostituta africana uccisa a Milano. Perché questa scelta?
Perché la cronaca è cronaca, non puoi girarti dall’altra parte. I giornalisti la scrivono, noi a volte la mettiamo in musica. E comunque non l’ho fatto per far presa, ma perché io mi sono sempre occupato di temi sociali. A 15 anni mi ricordo scrissi un brano per mio padre, che diceva in pratica che con il lavoro del contadino non hai da mangiare. E poi, l’emigrazione. Nel 1968 portai qui “La siepe”…. L’ho sempre fatto. Ma ho cantato anche l’amore, no?

L’album quando esce?
Domani. E non è una battuta. Sarebbe già uscito, ma da regolamento non si può. Esce domani.

Sanremo si dice che sia lo specchio dell’Italia. Come è cambiata da quando frequenta l’Ariston?
Sa che c’è, il Festival, io dico, è una ‘Fabbrica di note’. Quante canzoni, nostre, italiane, sono andate a spasso nel mondo e sono diventate internazionali? Quando nel 1958 vinse Modugno, che veniva da un paese a 2 km e mezzo dal mio, non immaginate che successe là: un uomo del Sud che vince Sanremo. Fu come se avesse vinto la Nazionale di calcio. Feste per giorni e giorni. Beh sì, qualcosa è cambiato.

Cosa teme?
E’ meraviglioso stare dentro la gara. E’ il modo migliore per capire la gara. E le emozioni per me sono le stesse. Quando stai sul palco non sai come finirà, quello che succederà. Non è un palcoscenico, è una scoperta ogni volta.

E chi teme tra i suoi colleghi?
Ma nessuno. Mi fa piacere vedere che ci sono tante persone a portare avanti la “storia della musica italiana”.

Grazie, in bocca al lupo.
Un abbraccio.

(e.g.)