“L’unica sfida possibile in termini di sostenibilità economica e ambientale è quella delle fonti energetiche rinnovabili. Una sfida che l’Italia deve cogliere. Gli italiani si fidano delle fonti energetiche alternative: il 52% le ritiene più efficienti delle fonti tradizionali e il 65% le giudica particolarmente valide”. In estrema sintesi è quanto rileva il rapporto su “Gli italiani e l’energia” realizzato dall’Ispo.
Per gli esperti del settore il petrolio sarà disponibile ancora per 80 anni e le cosiddette fonti rinnovabili, nel loro complesso, sono in ritardo di 40 anni rispetto al fabbisogno coperto dal greggio. Un ritardo che, soprattutto per il nostro Paese, rischia di non essere recuperato a breve se non si interviene con decisioni forti e condivise a livello europeo. In questo quadro generale, non certo confortante, ci sono delle eccezioni. Al di là dei colossi dell’energia come Eni ed Enel esistono realtà d’eccellenza anche nel settore delle fonti energetiche rinnovabili. “Da pochi mesi – dichiara a Televideo, l’Amministratore delegato di Energia Futura, Massimo Fojanesi - abbiamo ricevuto il via libera da parte del Comune di Ciminna, in provincia di Palermo, per la realizzazione del Campo Fotovoltaico più grande d’Europa”.
Quindi non è vero che l’Italia è così in ritardo in questo settore?
“Beh, a dire il vero quando abbiano deciso di buttarci anima e corpo in questa sfida, ci sentivamo come dei pionieri. C’è ancora molto da fare per recuperare il tempo perduto”.
Quando sarà operativa questa mega centrale?
“La struttura sarà operativa entro la fine del 2008 e l’investimento previsto è di 40 milioni di euro. L’impianto avrà una potenza di 7.7 MHW, equivalenti a 10 milioni di KWH per 1 anno, pari al fabbisogno elettrico di circa 4 mila famiglie”.
E in termini di risparmio energetico?
“Una volta in funzione, il campo consentirà di risparmiare 2 mila tonnellate di petrolio e di ridurre drasticamente l’impatto ambientale di agenti inquinanti, evitando l’emissione in atmosfera di 6 mila tonnellate/anno di anidride carbonica (CO2) e di 13 mila chilogrammi/anno di ossidi di azoto (NOx), corrispondenti ai benefici ambientali generati da circa 6 milioni di m² di foresta”.
Le caratteristiche morfologiche del Paese si prestano a realizzazioni di questo tipo, o l’impianto di Ciminna è un caso isolato?
“Assolutamente no. Gli ostacoli più difficili da superare non sono di tipo geo-fisico, ma burocratici, normativi. Per l’economia italiana le fonti rinnovabili sono un’opportunità di riconversione industriale di molte realtà che sopravvivono con difficoltà sul territorio”.
Per esempio?
“Energia Futura ha acquisito lo stabilimento che l’Electrolux di Scandicci abbandonerà entro la metà del 2009 (accorpando tutta la produzione di frigoriferi nell’impianto di Susegana, ndr) e lo convertirà in un sito per la produzione di pannelli fotovoltaici. Abbiamo intenzione di realizzare la filiera completa nel settore fotovoltaico e di generatori eolici, con un investimento iniziale di 50 milioni di euro. Il nostro vanto è anche quello di riassumere 370 dipendenti dell’ex-stabilimento Electrolux”.
>> La scheda: 'L'attività di Energia Futura'
F. Ch.