Sabrina Misseri ha ritirato la richiesta di essere ascoltata presentata poche ore fa nel carcere di Taranto, dov'é detenuta. Lo si è appreso da fonti investigative. Non si conoscono i motivi della decisione. La richiesta, sempre secondo le stesse fonti, era stata avanzata 'per motivi di giustizia e personali'.
POSTA MICHELE MISSERI SOTTO CONTROLLO DELLA PROCURA - La corrispondenza in entrata e in uscita dal carcere di Michele Misseri e' ora sottoposta a visto di controllo da parte dell'autorita' giudiziaria. Lo si e' appreso da fonti investigative. Nelle ultime settimane l'agricoltore aveva scritto più' volte alle figlie Sabrina e Valentina e ricevuto lettere da quest'ultima. La Procura ha ipotizzato che l'uomo sia sottoposto a pressioni psicologiche per ritrattare la chiamata in correita' da lui fatta nei confronti della figlia Sabrina per l'uccisione della cugina Sarah Scazzi. Dalle stesse fonti si e' appreso che Michele Misseri e' stato trasferito all'infermeria del carcere di Taranto, dove e' stato privato della possibilita' di vedere la tv.
DELITTO PIANIFICATO? - L'omicidio di Sarah Scazzi potrebbe essere stato anche premeditato: è l'ipotesi che affacciano i giudici del tribunale di Taranto nelle motivazioni con le quali hanno rigettato l'appello dei difensori di Sabrina Misseri. L'ipotesi di una pianificazione del delitto, secondo i giudici, non è ovviamente una certezza ma la tesi ne uscirebbe rafforzata dalla documentazione esaminata.
Le lettere inviate da Michele Misseri alle figlie, sempre per il tribunale, non intaccherebbero il quadro indiziario a carico di Sabrina, quadro che anzi ne uscirebbe rafforzato. A questo proposito, i giudici sottolineano nelle motivazioni che Michele Misseri dice di aver scritto lui quelle lettere, ma non dice se il contenuto corrisponda al suo pensiero.
Per il tribunale, inoltre, Sabrina Misseri avrebbe cominciato a precostituirsi un alibi già intorno alle 14,20 (e quindi i giudici 'sposano' la tesi recente della Procura di anticipo dell'ora del delitto attorno alle 14) con lo squillo al telefonino dell'amica Mariangela Spagnoletti e quello fatto partire dal cellulare di Sarah e indirizzato al telefonino della stessa Sabrina. Un alibi, aggiungono i giudici, che sarebbe dunque falso e verrebbe smentito anche dalle stesse dichiarazioni della madre di Sabrina, Cosima Serrano, che disse che in quei frangenti la figlia era con lei in camera da letto.