Robert Bosch è un personaggio ricco di genialità e umanità al tempo stesso. Doti, ricordate ancor oggi, a 150 anni dalla nascita. La conferma viene dalla sua intera vita, trascorsa nell’inventiva, nella capacità di relazioni, nella gestione delle aziende e dalla sua attenzione e sensibilità ai problemi, sia dei dipendenti, sia delle persone che necessitano di aiuto. Nasce a Albeck, vicino Ulm, in Germania, il 23 settembre 1861. Ha undici fratelli e è l’undicesimo. Studia tecnica meccanica e si specializza in diverse aziende e in diversi paesi, quali USA e Inghilterra.
E’ ancora molto giovane quando la sua preparazione e la sua intuizione gli fanno capire bene il grande potenziale inespresso dall’elettrotecnica del tempo. E, così, torna a Stoccarda e fonda la sua officina. Si afferma a livello mondiale ben presto con le sue innovazioni, con cui opera sconvolgimenti in tanti settori. La sua prima intuizione, l’accensione a bassa tensione per i veicoli a motore, resta una pietra miliare, che viene superata, sempre da lui, nel 1902 dal sistema di accensione con magnete a alta tensione con candela, che lo fa affermare a livello mondiale.
Ma Bosch estende le sue capacità ben oltre: capisce la necessità della globalizzazione e, oggi, questo è un grande esempio. L’altro grande esempio che lascia l’uomo è il suo lato umano. Fedele ai suoi princìpi, nel 1936 sovvenziona la costruzione di un ospedale a Stoccarda, che ancor oggi porta il suo nome. Si prodiga in molte altre opere di beneficienza e, per evitare che l’azienda cambi direzione in futuro, scrive i princìpi guida per i suoi discendenti. Dice che per assicurare il raggiungimento di obiettivi a lungo termine, l’azienda deve rimanere finanziariamente indipendente al fine di preservare la libertà imprenditoriale. Bosch si preoccupa, poi, che l’azienda continui a essere una benefattrice verso i meno abbienti. Nel suo testamento stabilisce che la maggior parte dei dividendi della società sia utilizzata per cause caritatevoli e senza scopo di lucro e che la sua famiglia riceva soltanto denaro sufficiente per vivere in maniera adeguata e dignitosa.
Queste volontà vengono attuate nel 1964 con la nascita della Fondazione Robert Bosch, che, oggi, controlla il 92% del capitale. Le attività benefiche della Fondazione si sviluppano in diversi campi: scienza, salute, relazioni internazionali, educazione, società e cultura. I relativi progetti vengono finanziati dalla Fondazione, che, finora, ha investito, dal 1964 a oggi, quasi mille milioni di euro.
Robert Bosch muore a Stoccarda il 12 marzo 1942, senza poter assistere né alla rapida ricostruzione della sua azienda dopo la guerra, né alla rinnovata ascesa come fornitore globale di tecnologia e servizio. Ma i suoi valori e il suo approccio imprenditoriale influenzano ancora il successo e le scelte del gruppo Bosch nel mondo.
Eppure, sono passati 125 anni dalla nascita della società e 1505 dalla sua nascita.