Bosch, l'evoluzione

Ogni anno registra 3.800 brevetti m

La presenza globale di Bosch, le capacità innovative e le possibilità di investimento nella ricerca sono alla base di questo costante sviluppo che, giorno dopo giorno, produce qualcosa di utile all’uomo. Spesso non ce ne accorgiamo. Come con la nuova lampada per le auto che aiuterà tutti, man mano che verrà adottata dalle Case automobilistiche. Ma questo è solo un piccolo esempio. Il dato rilevante è che la Bosch, ogni anno, registra 3.800 brevetti. Tutte novità che contribuiscono a una vita migliore.

L’azienda, fondata a Stoccarda nel 1886 da Robert Bosch, e che si chiama “Officina di meccanica di precisione ed elettrotecnica”, si sviluppa velocemente sin dai suoi inizi. Dopo le prime innovazioni nel mondo dell’automobile (l’accensione a magnete), Robert Bosch, guida l’azienda verso uno sviluppo inarrestabile, intuendo subìto le possibilità che il mercato offre fuori della Germania. Apre un ufficio vendite nella Gran Bretagna, 1898, seguito da un altro in Italia, 1904. Nel 1905 è la volta del primo sito produttivo in Francia. L’anno successivo sbarca negli Stati Uniti, dove, le vendite registrano un clamoroso successo e in un solo anno fanno raddoppiare il fatturato. E, così, fonda una fabbrica anche negli USA. E’ il 1912. Cosa, questa, che decreta l’avvio di nuovi sviluppi del mercato e l’espansione con nuove sedi. Ma non basta. Robert Bosch non è solo geniale nella produzione e nell’espansione delle attività. E’ un personaggio molto umano e attento alle necessità dei suoi dipendenti.

Nel 1910 introduce un orario di lavoro di 8 ore giornaliere e, in seguito, il sabato libero e una regolamentazione per le ferie, perché questa innovazione –dice Bosch- “era la più produttiva e la più adeguata al mantenimento delle capacità lavorative dell’uomo”. L’elenco è lungo. Nel susseguirsi degli anni nascono stabilimenti quasi dappertutto nel globo, con aumenti di vendite, fatturato e dipendenti. Come è lungo elencare gli innumerevoli brevetti che l’azienda porta sul mercato. La tecnica per autoveicoli è un grosso esempio: in questo settore la ricerca si svolge in sette aree diverse, dai sistemi di iniezione per motori a combustione interna a quelli powertrain, dai sistemi di trazione alternativi a quelli di sicurezza attiva e passiva; dai sistemi di assistenza e confort alla tecnologia di comunicazione e informazione in auto, fino alla tecnologia e ai servizi per l’automotive dopo la vendita. Ma non basta. Bosch si interessa di tecnologia industriale, come automazione, imballaggio e fotovoltaico, oltre ai beni di consumo e alle tecnologie costruttive (elettroutensili, termotecnica, sistemi di sicurezza, elettrodomestici ecc…). Ed è proprio l’ampio raggio di azione che porta la Bosch a quella che è oggi, una grande azienda con grandi capacità.