Il progresso Bosch dura da 125 anni

Robert Bosch precorre i tempi e avvia una sua personale globalizzazione già oltre un secolo fa b

Da alcuni anni si sente parlare sempre più di globalizzazione. Per indicare le nuove linee guida delle aziende medio-grandi che cercano di sviluppare la produzione a livello mondiale. In particolare, dopo i primi sintomi della recente crisi, ancora in atto. Ebbene, già un secolo fa c’è stato chi ha pensato al futuro con lungimiranza, ipotizzando l’importanza di sviluppare le varie attività produttive e farlo su mercati diversi, al fine di trarre una serie di vantaggi, non ultimo quello dei costi.

L’idea di una globalizzazione, infatti, la troviamo in Robert Bosch. Un personaggio eclettico e geniale che sin dalla fondazione dell’omonima azienda, la Bosch, prospetta di vendere e produrre i suoi prodotti nei diversi continenti.

Robert Bosch ha solo 25 anni, è il 1886, quando fonda la sua azienda. Da allora, sono trascorsi 125 anni e la Bosch oggi è esattamente il riflesso e la conseguenza dell’idea iniziale, delle raccomandazioni e dei princìpi che lo stesso fondatore lascia ai discendenti: una grande multinazionale. Bosch è l’esempio di un continuo sviluppo, e non di rado, di una vera rivoluzione, nell’arco di un secolo e un quarto, di un avanzare costante della tecnologia; in particolare, per l’automobile. Ma non soltanto in quella direzione. C’è sviluppo della tecnologia industriale, dei beni di consumo e delle costruzioni.

La Bosch, oggi, è estesa praticamente in moltissimi paesi di tutti i continenti. Tutto questo l’ha resa una perla rara nel poter affrontare la recente crisi senza grandi difficoltà e mantenendo, cosa importante e rara, i bilanci in attivo. Un solo dato: a fine 2008, crisi in atto, Bosch chiude in attivo con 8 milioni e ne stanzia 5 per la ricerca. La ricerca, infatti, è uno dei punti di forza con cui l’azienda ha migliorato, rendendo più confortevoli e sicure le automobili di tutto il mondo.

La multinazionale Bosch, che tutt’oggi fa registrare incrementi a due cifre, avvia il processo di internazionalizzazione e di affermazione oltre un secolo fa. E’ il 1897 quando si fa notare sul mercato con l’accensione a bassa tensione e con la sua evoluzione, il sistema di accensione con magnete ad alta tensione con candela (1902), che gli valse ad affermarsi a livello mondiale nel settore.

L’espansione è continua. Anche quando, nel 1917 quando l’America entra in guerra, le attività rallentano per la stagnazione dei mercati e gli Stati Uniti espropriano l’azienda, Bosch non si perde d’animo e continua spostando le attività verso mercati come l’Argentina, il Cile, Cuba, l’Egitto, la Siria, il Giappone e altri paesi.

Le invenzioni nel settore dell’auto sono all’ordine del giorno. L’ultima è la lampada Plus 90, in grado di assicurare fino al 90% di luce in più, rispetto a quelle alogene standard. Ma le capacita del Gruppo Bosch si possono riassumere in pochi, ma essenziali e efficaci dati: è una realtà che conta 300 filiali e associate in oltre 60 paesi, con 283 mila dipendenti e una rete di società e partner commerciali in 150 paesi. Cosa, che assicura la presenza dei prodotti e servizi Bosch a livello globale.
Il fatturato per il 2010 è di 47,3 miliardi euro.