La moda ad AltaRoma


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La primavera in passerella

La collezione primavera-estate 2011 di Raffaella Curiel curiel_296

di Rita Piccolini

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Un’aria leggera in passerella, sarà suggestione ma sembra di sentire profumo di fiori. La collezione presentata da Raffaelle Couriel per la prossima primavera - estate nell’ambito della manifestazione di AltaRoma è, per definirla con un solo aggettivo, “botticelliana”. Del resto lo dichiara la stessa stilista:”Nell’immaginario ho sentito il profumo di mille giardini …di infiniti petali leggiadri, di fiori di campo e di serra: un mondo colorato, quasi impalpabile, gentile, poetico e dolcissimo che sorride alla vita, abbracciato dalle note di Vivaldi, Dvorak e Tchaikovsky.

Una collezione all’insegna della femminilità e del “bon ton”, soprattutto per i tailleur con le giacche strette in vita che si aprono dolcemente a corolla rendendo la silhouette più sinuosa e femminile. Le gonne al ginocchio sono a volte strette, ma anche a “campana”, sbieche, con plissé e qualche riferimento agli anni ’50. Ci sono anche alcuni tailleur pantalone e sotto la giacca una delicatissima camicetta in pizzo da cui traspare il seno nudo. I colori quelli tipici della bella stagione con qualche concessione al tutto blu e al rosso,ornati da mughetti, che sono un “must” della primavera. In mano guanti di pelle in tinta, ai piedi sandali leggeri e di tacco medio alto. Sfila dunque una donna di classe, sofisticata, raffinatissima. Ed è un bene. A volte definire di “bon ton” una collezione assume un carattere negativo, abituati ormai alla trasgressione ad ogni costo. Ma considerato che questi abiti sono disegnati per delle “signore” che possono spendere, che hanno lavori importanti, che compaiono spesso o lavorano in televisione, viene da dire “evviva il bon ton”. Le ventenni che vanno a scuola o all’università sanno comunque cosa scegliere, perché il loro look è autentico e rispecchia la condizione che vivono. Ma vedere signore con jeans strappati troppo attillati o seni in bella vista strizzati all’inverosimile fa tristezza. Questa moda è fatta invece per rendere le donne più belle e mai volgari.

Gli abiti lunghi sono leggeri come soffi d’aria. I colori sono pastello, quello delle fioriture in primavera: rosa pallido, rosa acceso, varie tonalità di verde, giallo, azzurro, turchese. I tessuti all’insegna dell’impalpabilità:chiffons, georgettes, mousselines, crèpes. I capelli delle modelle sono sempre raccolti e ornati da fiori. Gli unici gioielli solo orecchini pendenti con pietre colorate. Da un lungo abito la modella, con un gesto semplice, stacca la parte inferiore e lo trasforma in un abitino plissettato al ginocchio la cui parte staccata diventa uno scialle. Bello. Il pubblico applaude. Persino la sposa è un inno alla primavera e il riferimento al Botticelli è evidente. Il velo è fermato da una ghirlanda di fiori posata sull’acconciatura. Sul lungo abito sono stampati fiori delicatissimi e prevale un lievissimo tono di verde. In mano il bouquet di fiori di campo.

In prima fila Clio Napolitano che applaude, poco più in là donna Assunta Almirante e la signora Bertinotti. Di fronte Marina Ripa di Meana, con uno strano copricapo a forma di ragno, e molti volti noti della televisione.

Una nota di colore. Anche Raffaella Curiel, come Gattinoni e Balestra rende omaggio a 150 anni dell’unità d’Italia. In apertura, prima che sfili la collezione, compare sullo sfondo della passerella una modella con un abito tricolore. Parte l’inno di Mameli. Tutti in piedi a cantare. I fotografi e gli operatori televisivi in fondo urlano come ossessi: le persone in piedi oscurano la passerella e rovinano le immagini. Ma devono farsene una ragione. Poi le dolci note della Primavera di Vivaldi riportano tutti all’ordine.

Un altro elemento che vale la pena sottolineare: tra le modelle altissime e filiformi ne compaiono in questa sfilata almeno un paio di dimensioni più “umane”. Una bellissima bionda con un bel seno enfatizzato da un lungo abito da sirena rosa, e una giovanissima più piccola (si fa per dire) nei confronti della quale viene espressa qualche critica da parte di alcuni fotografi. Invece è un bel segnale. La moda è una forma d’arte e quindi è per tutti e dedicata a tutti. Si ha l’impressione che certi stereotipi siano solo nella testa degli uomini. La Curiel già la scorsa estate dette l’impressione di volerli superare, facendo sfilare una crocerossina in abito da sera, una bella signora quarantenne. Del resto si è parlato molto in questi giorni della decisione di Renato Balestra di far sfilare una giovane ex miss Italia, nonostante i fianchi di “ben” tre centimetri al di sopra della norma. Ma quale norma? Chi l’ha decisa? E poi si sa il bello delle regole è stravolgerle.