50 anni di 'Tutto il calcio'


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Clamoroso al Cibali, la radio narra il calcio

Il libro di Riccardo Cucchi racconta la storica trasmissione ciotti_sandro_296

di Mauro Caputi

E’ una frase diventata leggenda. E come tutte le leggende resta indefinita (è successo davvero…?). Ora è anche il titolo del libro che celebra i 50 anni della trasmissione in cui è stata pronunciata: “Clamoroso al Cibali – Tutto il calcio minuto per minuto” (Minerva). Purtroppo le registrazioni di quel 4 giugno 1961, Catania-Inter, quando Sandro Ciotti (o Nicolò Carosio?) avrebbe detto “Clamoroso al Cibali” per annunciare il gol del vantaggio degli etnei (che poi vinsero 2-0) sui nerazzurri di Herrera non sono più state trovate. Pronunciata al microfono o meno, la frase “è l’emblema della radio che si fa fantasia e del calcio che vive la sua imprevedibilità”, spiega Riccardo Cucchi, che ha curato il volume. E che racchiude mezzo secolo di calcio raccontato ogni domenica (come succedeva una volta) e poi anche di sabato, lunedì, mercoledì…

“E’ una trasmissione che ha insegnato un modo di vedere il calcio – dice Riccardo Cucchi – perché in radio le parole acquistano sostanza. Nel libro ci sono episodi della vita dei campionati e dei cronisti. Ma c’è anche molto del presente, perché siamo convinti che il programma continua ad affrontare le sfide che si presentano”. Oggi, facile da capire, c’è la televisione che porta il calcio nelle case degli italiani praticamente tutti i giorni. Una volta c’era la sperimentazione del nuovo mezzo. Una testimonianza di Guglielmo Moretti, che ideò “Tutto il calcio” con Sergio Zavoli e Roberto Bortoluzzi, ricorda lo scetticismo degli ingegneri quando si studiava la formula dello studio centrale con i campi collegati. Era il 1959. Nel gennaio del 1960 cominciò l’epopea del calcio alla radio (all’inizio solo i secondi tempi). Se qualcosa è andato storto nel coordinamento o nei passaggi di linea i radioascoltatori hanno perdonato.

Alfredo Provenzali, ‘padrone’ dello studio centrale la domenica, parla della situazione di oggi, rispetto agli anni eroici, come di “un fortino assediato. Ma sono ancora in tanti a subire il fascino della trasmissione”. Quel fascino che si ritrova intatto nelle quasi 300 pagine condite di foto di momenti simbolo e di immagini dei radiocronisti di ieri e di oggi (così che gli ascoltatori possano finalmente collegare la voce a un volto). E negli aneddoti di cinquant’anni di storia del calcio. Poi, e non poteva essere diversamente parlando di radio, c’è anche un cd dove riascoltare i momenti radiofonici clou, come l’annuncio della squadra campione d’Italia al triplice fischio del match decisivo.

Sergio Zavoli, 50 anni fa fra i ‘fondatori’ di “Tutto il calcio” oggi presidente della Commissione di Vigilanza Rai, è tornato in via Asiago, sede di molti storici studi della radiofonia, proprio nell’occasione offerta dalla presentazione del volume. “Noi abbiamo avuto il senso del branco –ricorda –la redazione era un luogo che metteva insieme. Credo che “Tutto il calcio” rappresenti lo sforzo più duraturo che abbia mai espresso la radio. Un mondo in cui la parola salva il mistero dell’immaginazione”. E fa nascere espressioni mito. Abbiamo già detto di “Clamoroso al Cibali”. Zavoli va alla genesi di “Quartieri alti della classifica”: “Stavo leggendo un libro di Ercole Patti, “Quartieri Alti”. Una sera decisi di usare quel titolo parlando di una squadra che aveva raggiunto i primi posti in classifica. Ha preso piede, si usa ancora oggi”.

Non solo “Clamoroso al Cibali”. Perché la radio è questo e altro. E “Tutto il calcio”, come scrisse Candido Cannavò, rappresenta “la colonna sonora delle domeniche degli italiani”.