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Università, i sindacati si spaccano sulla 133

Il 14 novembre la Cisl non sarà in piazza a fianco degli studenti per protestare contro la mancata riforma degli Atenei Angeletti Bonanni Epifani

I Sindacati si spaccano sulla riforma dell’università la Cisl università e la Cisl ricerca, con Ugl e Snals, hanno deciso di revocare lo sciopero proclamato per il 14 novembre. Una defezione che non bloccherà la protesta: Cgil, Uil e, soprattutto, gli studenti- restii a farsi condizionare dalle polemiche sindacali- scenderanno in piazza per protestare contro la legge 133 e poco convinti delle novità introdotte con il decreto legge  n.1 180 varato la scorsa settimana dal Consiglio dei ministri e pubblicato ieri in Gazzetta ufficiale .

I sindacati sono usciti divisi dall’incontro di mercoledì sera con il Ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. La Cgil ha abbandonato il tavolo, bocciando come "del tutto insufficienti" le proposte del ministro, mentre Cisl e Uil hanno firmato un documento con le loro richieste sulla stabilizzazione del precariato, l’alleggerimento dei tagli al turn over , l’apertura di un tavolo per concordare le linee del ddl previsto  e migliorare il decreto sull’università pubblicato ieri sulla Gazzetta ufficiale. La Gelmini si è impegnata a sottoporre lo stesso al vaglio dei ministri dell’economia Tremonti e della Funzione pubblica Renato Brunetta, che ne dovranno valutare le compatibilità economiche. “Siamo moderatamente soddisfatti” ha detto il segretario della Cisl–Università Antonio Marsilia- a noi interessa il confronto e consideriamo l’atteggiamento  della Gelmini un’apertura nei nostri confronti per arrivare a una riforma dell’università condivisa”. E ancora più deciso il leader della Cisl ricerca, Pino De Biasi: "Noi abbiamo già ottenuto risultati concreti con l’esenzione, per gli enti di ricerca,  del taglio dei posti in pianta organica. Abbiamo messo in piedi un tavolo di confronto permanente e il Ministro si è impegnato a trovare le risorse per il rinnovo dei contratti del personale. Non ci aspettiamo subito un decreto, ma un percorso di confronto continuo”.  

“Rispetto la scelta della Cisl, ma francamente non la comprendo” dice Mimmo Pantaleo, Flc-Cgil, “come sindacati confederali abbiamo scritto insieme la piattaforma della protesta e siamo stati insieme all’incontro con il ministro, incontro del tutto interlocutorio. Dal ministro sono emerse solo ipotesi, non capisco la ragione di revocare lo sciopero, non ci si può accontentare solo delle dichiarazioni di buona volontà dell’esecutivo”.

In piazza, dunque, a fianco degli universitari per una riforma strutturale dell’Università.