Kirchner dopo Kirchner


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Quando il potere è rosa

America Latina, laboratorio per donne in politica dilma_brasile_296

“Benvenuta nel club”: è stato questo il messaggio di Cristina Fernàndez a Dilma Rousseff, prima donna ad essere eletta presidente in Brasile. Fernàndez e Rousseff sono accomunate da un passato da militanti di sinistra ai tempi delle dittature, dal fatto di non essere politici di professione e di essere state lanciate nelle alte sfere della politica dai più popolari dei presidenti.

Molti vedono in Dilma una sorta braccio operativo di Lula, capo di Stato uscente e manovratore nell’ombra. Cristina, invece, dovrà sostenere una prova di maturità politica senza appello. Il fatto che due donne governino Paesi come Argentina e Brasile, ma anche il luminoso precedente di Michelle Bachelet in Cile, fanno pensare all’America Latina come a un laboratorio del potere al femminile.

L’onda rosa è arrivata anche nell’area America centrale-Caraibi, con la presidente costaricana Laura Chinchilla e la premier di Trinidad-Tobago, Kamla Persad-Bissessar. Prima di loro, c’erano state le presidenti Moscoso e Chamorro, a Panama e in Nicaragua, e la premier giamaicana, Simpson-Miller. Anche Bolivia ed Ecuador hanno avuto presidenti donne, sia pure per brevi periodi di transizione. Australia, Nuova Zelanda, Germania, Svizzera, Irlanda, Islanda, Croazia, Lituania, Finlandia e Liberia sono gli altri Paesi attualmente guidati da una leader. In Kirghizistan, il mandato della presidente pro tempore Otunbaieva terminerà tra un anno. In Asia, vantano consolidate esperienze di governi al femminile Sri Lanka e Filippine (per due volte), nonché Pakistan, India e Indonesia.