di Juana San EmeterioANIMAL KINGDOM
Di David Michod, Australia 2010 (Mikado)
Ben Mendelsohn, Joel Edgerton, Guy Pearce, Luke Ford, Jacki Weaver.
Nero, freddo e spietato. “Animal Kingdom” ci porta nei bassifondi Melbourne ad osservare una famiglia ‘cattiva’. Il film, definito dal 'New York Times' "la risposta australiana a Scorsese", presentato Fuori Concorso al Festival di Roma, ha vinto l'ultimo Sundance Film Festival.
Nella pellicola australiana sono davvero tutti molto cattivi. C'è lo spietato rapinatore Pope Cody in fuga, il suo amico 'Baz' Brown criminale che guarda al futuro, e il fratello minore di Pope, Craig Cody che spaccia droga e il fratello di quest'ultimo, Darren, che si fa strada ingenuamente con tutta la sua timidezza nel mondo del crimine. Poi c’è J.Cody. sedicenne, solo, dopo la morte della madre per overdose di eroina, che si trova costretto, lui che per ora sa solo rubare auto, a raggiungere tutta la sua famiglia. E poi c’è soprattutto lei, la terribile nonna interpretata da Jacki Weaver, monumento del cinema e del teatro australiano (tra i suoi film più famosi 'Picnic a Hanging Rock' di Peter Weir).
''Anche i criminali hanno paura, hanno tanta paura. E sono destinati a soccombere''. Recita la voce fuori campo ed il regista spiega che i criminali a cui si è “ispirato sono quelli degli anni '80 in quel periodo così particolare in cui c'erano bande molto violente che facevano rapine e parte della polizia era corrotta. Un periodo destinato subito dopo a tramontare''. E questi non hanno valori, sono spietati, uccidono e sono uccisi senza provocare emozioni o reazioni. Ma la vera chiave del film è sicuramente nonna Cody: ''Mi piaceva l'idea di questa donna molto pericolosa in mezzo a tutti questi omaccioni che ruotavano intorno a lei'' afferma David Michod. E lei diventa la vera protagonista. Lei è il motore, la fredda matriarca votata al male assoluto. Una donna capace di volere anche la pelle del proprio nipote se questo diventa all'improvviso un ostacolo.