di Sandro Calice e Juana San Emeterio
“Tutto il cinema per tutti”, come ricorda il presidente della Fondazione Cinema per Roma, Rondi, è la vocazione del Festival internazionale del film di Roma, che dal 28 ottobre al 5 novembre va in scena per la sua quinta edizione. E la vocazione, almeno a scorrere il programma, sembra rispettata, con una grande attenzione, quest’anno, all’amarcord, al grande cinema e ai grandi personaggi del passato.
Sono 146 i lungometraggi e i documentari che verranno proiettati, 16 i film nella selezione ufficiale, numerose le anteprime e tre sezioni competitive: Concorso, L’Altro Cinema | Extra (12 documentari) e la sezione per i ragazzi Alice nella Città (14 film). Quattro le pellicole italiane in gara: “Una vita tranquilla” di Claudio Cupellini, “Io sono con te” di Guido Chiesa, “La scuola è finita” di Valerio Jalongo e “Gangor” di Italo Spinelli. La giuria della Selezione ufficiale è composta dal presidente Sergio Castellitto, dalla giornalista Natalia Aspesi, dal regista Ulu Grosbard, dallo scrittore Patrick McGrath, dal regista Edgar Reitz e dalla direttrice del Museo delle Arti Multimediali di Mosca Olga Sviblova, che assegneranno i premi Marc’Aurelio al miglior film, al migliore attore e alla migliore attrice, il Gran Premio della Giuria e la Targa Speciale del Presidente della Repubblica italiana “al film che meglio metterà in rilievo i valori umani e sociali”.
L’apertura del festival è affidata a “Last night” di Massy Tadjedin, con Keira Knightley (nella foto al suo arrivo all'aeroporto di Fiumino) ed Eva Mendes, le prime dive a sfilare sul red carpet la sera dell’inaugurazione. Tra i film attesi, nelle varie sezioni, “The social network”, la storia di Facebook secondo David Fincher, “Burke & Hare”, i serial killer di John Landis, “Rabbit hole” di John Cameron Mitchell con Nicole Kidman, “Crime d’amour” l’ultimo lavoro di Alain Corneau prima della sua scomparsa. Ma anche “La scomparsa di Patò” di Rocco Mortellitti tratto dal romanzo di Andrea Camilleri, che incontrerà il pubblico, il pilot della serie “Boardwalk Empire” di Martin Scorsese, oltre a due gustosi assaggi per appassionati: 20 minuti di “Tron Legacy”, sequel del film cult del 1982 con Jeff Bridges che torna nel suo ruolo e i primi 20 minuti di “Dylan Dog: Dead of Night” di Kevin Munroe.
La memoria, dicevamo, giocherà un ruolo importante. A partire dall’omaggio a Ugo Tognazzi, a 20 anni esatti dalla sua scomparsa, con il documentario “Ritratto di mio padre” firmato dalla figlia Maria Sole. Per proseguire con il cinquantesimo anniversario de “La dolce vita” di Fellini (vero marchio di questa edizione) che verrà presentato in versione restaurata e presentato da Martin Scorsese, mentre al maestro italiano verranno dedicate tre mostre. C’è anche un omaggio all’attore e regista Francesco Nuti, oggi invalido dopo un incidente domestico, con il docufilm “Francesco Nuti…e vengo da lontano”. Poi, nel centenario della nascita, Roma celebrerà anche Akira Kurosawa con la proiezione di “Rashomon”, presentato per la prima volta in Europa in versione digitale ad alta definizione, e un incontro-evento con critici e addetti ai lavori vicini al regista giapponese. Infine, il Marc’Aurelio alla memoria di Suso Cecchi d’Amico.
Chiudono il panorama degli eventi e delle rassegne “Occhio sul Mondo – Focus” dedicato al Giappone, che tra le altre cose propone una retrospettiva dedicata al celebre studio cinematografico di film d’animazione Studio Ghibli, il Mercato Internazionale del Film (The Business Street) e la Fabbrica dei Progetti (New Cinema Network).
L’apertura, però, si annuncia sotto il segno della protesta, con i Centoautori e il mondo dello spettacolo che contro i tagli alla cultura promettono l’occupazione del red carpet, la Confederazione unitaria di base (Cub) dei lavoratori delle sale cinematografiche romane che indicono uno sciopero e Gianni Letta che corre ai ripari assicurando il reintegro del Fus (Fondo unico per il cinema) e del tax shelter entro la fine dell’anno.
I film in concorso
L'altro cinema/Extra
Alice nella città