Su RaiUno il primo processo alle Brigate rosse


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'Il sorteggio'

Lunedì 25 ottobre in prima serata la storia di un operaio (Beppe Fiorello) sorteggiato come giurato popolare nel processo contro le Brigate Rosse. Sullo sfondo, la Torino degli Anni di piombo f

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di Juana San Emeterio

Due interpretazioni intense quelle di Beppe Fiorello e Giorgio Faletti e una brava Gioia Spaziani per il film tv "Il sorteggio", diretto da Giacomo Campiotti, una coproduzione RaiFiction-Artis, che RaiUno manda in onda lunedì 25 ottobre in prima serata.

`Il sorteggio' riporta sul piccolo schermo gli anni di piombo: la tensione e la paura dilagante a Torino nel 1977 viste dagli occhi di un operaio della Fiat, Tonino Barone, interpretato da Beppe Fiorello, che viene sorteggiato come giurato popolare nel processo contro le Brigate Rosse. "È compito del servizio pubblico rievocare certi fatti - ha dichiarato Fabrizio Del Noce, direttore di Rai Fiction, nel corso della conferenza stampa di presentazione del film - siamo ottimisti per gli ascolti, nonostante un'annata turbolenta e nonostante il tv movie abbia meno possibilità della fiction perché si gioca tutto in un'unica serata".

''Mancava il punto di vista di chi ha subìto questo fuoco incrociato. Gli Anni di Piombo - dice Fiorello - sono raccontati attraverso gli occhi di un uomo comune. Non avendo vissuto quegli anni ho pensato a come avrei reagito a quella chiamata. Con smarrimento, ansia, depressione, paura. Non so se sarei stato in grado di fare quell'atto eroico. Ho capito come la psicologia e l'ansia si fosse radicata nella vita delle persone oltre alle armi fisiche e alle pallottole che volavano''. Giacomo Campiotti, sottolinea l'attore, ''ha raccontato gli Anni di Piombo senza una sparatoria e una macchia di sangue, ma attraverso la violenza nel senso psicologico e la paura di un uomo che vede in tutti la possibilità di un killer''. Il film, girato in quattro settimane a Torino, ''è la storia di una persona che deve decidere se rimanere un piccolo uomo o fare un salto di qualità. Parla dell'oggi: il rapporto fra uomo comune e Stato è di scottante attualità. Mai come oggi è stato così basso. E' tutto girato a mano, la macchina da presa respira con il protagonista''.

In questo momento difficile Tonino ha vicino il sindacalista Gino (Faletti), che sostiene la necessità di combattere strenuamente il terrorismo all'interno della fabbrica, e la sua donna Anna (Spaziani), con cui condivide la passione per il tango argentino, metafora qui del loro rapporto e della vita. La sceneggiatura ben scritta da Giovanni Fasanella, con Giuseppe Rocca e Giorgio Glaviano e con la collaborazione di Campiotti e Fiorello, è stata insignita di una menzione speciale al Premio Solinas. La sua forza è quella di ripercorrere con pathos e verità storica il clima del processo al nucleo delle Brigate Rosse che cominciò nel maggio 1976: 46 imputati, 11 dei quali detenuti (tra di loro Alberto Franceschini, Prospero Gallinari, Renato Curcio, Maurizio Ferrari), ai quali venne contestato per la prima volta dal 1945 il reato di "costituzione di banda armata finalizzata al sovvertimento violento dell'ordine democratico e delle sue istituzioni". Il processo si concluse oltre due anni dopo, nel giugno 1978.

La storia del protagonista è ispirata a due personaggi realmente esistiti: un giurato popolare e un giornalista ventenne di cronaca nera che scopre il suo nome in una lista insieme a quello di Carlo Casalegno, il primo giornalista ucciso dalle Brigate rosse. "Ho scelto un operaio come protagonista perché la fabbrica era l'acqua in cui nuotavano i pesci brigatisti - spiega lo sceneggiatore Giovanni Fasanella - nasce come film per il cinema, ma è stato opzionato dieci volte subendo numerose modifiche, a dimostrazione dell'imbarazzo che c'è ancora intorno a questi temi".