Donne vittime della violenza


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Quando l’orrore è tra le mura di casa

Quello di Sarah Scazzi è solo uno dei più drammatici casi di questo fenomeno h

>>> La rete dei centri antiviolenza

di Raffaella Miliacca

Picchiate, violentate, uccise. Quello di Sarah Scazzi è solo l’ultimo, tra i più drammatici, dei casi di donne vittime della violenza che quotidianamente la cronaca ci propone. Padri-padroni, senza differenze di razza e religione, mariti, fidanzati e compagni che non accettano un rifiuto, una separazione, maschi che continuano a vedere la donna come preda o soltanto come oggetto di piacere sessuale e si trasformano in carcerieri, stupratori o addirittura in assassini.

Come rivelano le statistiche, il “mostro” si nasconde spesso tra le mura di casa. Nella prima indagine Istat dedicata alla violenza contro le donne, realizzata nel 2006, emerge che sono 6 milioni e 743 mila le donne vittime di violenza fisica o sessuale, 5 milioni di violenze sessuali, 3 milioni e 961 mila di violenze fisiche. Nel 2006, sono stati 74.000 gli stupri e i tentati stupri: il 69,7% da partner ed ex partner, il 17,4% da conoscenti. Anche per quanto riguarda lo “stalking”, cioè la persecuzione e le molestie insistenti, nell’80% dei casi a subirlo sono le donne e l‘80% di loro conosce il persecutore: è il partner o ex (50%), un vicino (25%), un familiare (5%). La persecuzione sfocia nell’omicidio nel 10% dei casi (dati dell’Osservatorio nazionale sullo stalking).

Un altro dato su cui riflettere è che i soprusi spesso non vengono recepiti come tali. Solo il 18,2% è consapevole di aver subìto un reato. Il 44% lo ritiene semplicemente “qualcosa di sbagliato”, il 36% “qualcosa che è accaduto”. E nella quasi totalità dei casi le violenze non vengono denunciate: il 96%, rileva la stessa indagine Istat.

La vergogna, il timore di non essere credute, di essere giudicate per un comportamento o il modo di vestire, l’idea di dover “salvare” a tutti i costi la famiglia, portano molte donne a subire e tacere.

E mentre le violenze sessuali compiute da estranei sono quelle che conquistano maggiore evidenza anche sui media, restano spesso nell’ombra tutte quelle forme di prevaricazione e violenza perpetrate in famiglia, a meno che non sfocino nell’omicidio. Proprio allo scopo di fare emergere la domanda di aiuto è stato attivato dal 2006 il 1522, un numero telefonico gratuito, attivo 24 ore su 24, in varie lingue: fornisce ascolto e informazioni utili alle donne vittime di violenze, aiutandole ad uscire dal silenzio e dall’isolamento, i migliori complici di chi commette abusi.