Ogni giorno scompaiono in media 27 bambini o adolescenti in Europa. E' un fenomeno "in crescita" denuncia il presidente di Telefono Azzurro, Ernesto Caffo, secondo il quale l'Italia "in ritardo" negli interventi preventivi e di accoglienza.
Secondo i dati della Federazione europea per i bambini scomparsi e sfruttati, di cui e' membro lo stesso Telefono Azzurro, nel 2009, in 11 paesi europei del network, sono state segnalate 9.685 scomparse di minori. Nell'85% dei casi, la motivazione e' la fuga da casa o da un istituto; la maggior parte dei minori scomparsi, anche in Italia, riguarda stranieri (romeni e bulgari). Anche secondo la casistica trattata dalla linee telefoniche gestite da Telefono Azzurro (1.96.96, 199.15.15.15 e 114 emergenza infanzia), in oltre il 63% dei casi la scomparsa del minore e' volontaria. "La fuga da casa o dalla comunita' - afferma Caffo a un convegno sul tema - rappresenta la manifestazione di diverse forme di disagio. Possono essere difficolta' relazionali, psicologiche, abusi fisici o sessuali. In tal caso, la fuga significa reagire a una situazione insostenibile". Nel nostro paese, il fenomeno dei minori scomparsi "non e' molto percepito, ci sono poche risorse. invece e' un'emergenza, non ha a che vedere solo con la cronaca". Il presidente dell'associazione, in particolare, segnala che i minori che fuggono, soprattutto dagli istituti, vanno aiutati perche' sono quelli piu' a rischio delle organizzazioni criminali.
Un aspetto su cui lavorare per Caffo e' l'informazione. Ricordando che quest'anno la Carta di Treviso compie vent'anni, sostiene che va conciliato il diritto/dovere di cronaca, la tutela dei minori e delle famiglie. "Il problema piu' urgente - spiega - non e' piu' se informare ma come informare. In tal senso, non e' piu' possibile trascurare l'analisi e la comprensione dell'evoluzione dei meccanismi di informazione e diffusione delle notizie alla luce dell'avvento dei new media e in generale della rete, con tutte le potenzialita' e i rischi che essa comporta". Per esempio, Caffo ribadisce che non va sottovalutato il dato secondo il quale il 40% degli adolescenti ha avuto online richieste di incontro da parte di sconosciuti.
Caffo chiede una maggiore attenzione al parlamento sul tema e un coordinamento a livello ministeriale. "Per l'infanzia - ha osservato - manca un ministero di riferimento. Fra l'altro negli ultimi mesi, non si parla piu' di infanzia e sugli interventi sta pesando il taglio delle risorse agli enti Locali".