L'Italia presenta il piano nazionale


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A Nagoya il futuro della biodiversità del Pianeta

Il vertice giapponese, in programma fino al 29 ottobre, rappresenta una verifica cruciale degli obiettivi fissati 17 anni fa dalla Convention sulla diversità biologica k

Conservare la biodiversita', garantirne l'uso sostenibile e dividere in modo equo i benefici che derivano dalle risorse genetiche: i tre obiettivi fissati 17 anni fa dalla Convention sulla diversita' biologica (Cbd) tornano sul tappeto da oggi in Giappone, nel vertice di Nagoya in programma fino al 29 ottobre. Sara' una verifica cruciale perche' bisognera' verificare quanto e come i 193 Paesi membri del Cbd hanno mantenuto l'impegno, preso nel 2002, a ridurre la perdita di biodiversita' entro il 2010. Ciascun Paese, quindi, sara' chiamato a rendere conto del suo operato a presentare i programmi per mantenere questo impegno in futuro.

L'obiettivo e' tutelare la diversita' delle specie a 360 gradi: dagli ecosistemi agli animali e le piante, fino a funghi, microrganismi, geni, passando per le biotecnologie e la biosicurezza. E l'impegno comune e' individuare strategie e strumenti economici tesi a contrastare l'impoverimento della biodiversita' nei prossimi dieci anni e, soprattutto, dovranno sviluppare una prospettiva fino al 2050.

L'Italia si presenta a Nagoya con il suo piano nazionale che stabilisce le azioni a tutela della biodiversita' previste nei prossimi dieci anni: la Strategia nazionale per la biodiversita' predisposta dal ministero dell'Ambiente l'8 ottobre scorso e approvata dalla Conferenza Stato-Regioni. Servizi per gli ecosistemi, cambiamenti climatici e politiche economiche sono i tre grandi temi nei quali il documento italiano affronta il tema della biodiversita'. Individua inoltre 15 aree di lavoro (specie, habitat, paesaggio, risorse genetiche, agricoltura, foreste, fiumi e laghi, mare, infrastrutture e trasporti, citta', salute, energia, turismo, ricerca e innovazione; educazione e informazione). Prevede inoltre l'istituzione di un Osservatorio nazionale sulla biodiversita' che per fornisca un supporto scientifico e di un Tavolo di consultazione. Un Piano, ha detto piu' volte il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, in linea con la posizione dell'Unione Europea, che vede nella biodiversita' un ''volano di crescita economica'' e che la indicata ''tra le filiere lungo le quali promuovere lo sviluppo e l'incremento dell'occupazione in Europa nell'ambito della strategia di Lisbona''.

Alla vigilia del vertice il Wwf ha scritto al ministro dell'Ambiente una lettera nella quale indica 4 richieste: piu' risorse per la biodiversita' a partire dalla finanziaria 2011; promuovere Piani d'azione regionali; definire gli indicatori di sostenibilita' previsti nella riforma della contabilita' pubblica del 2009; definire una legge quadro nazionale sulla biodiversita', come prevede la Strategia. L'associazione ambientalista chiede inoltre al governo di istituire una ''cabina di regia'' che trasformi in azioni concrete gli obiettivi italiani per il 2020