Quali sono le azioni concrete da chiedere alla comunità internazionale per ridurre il numero degli affamati?
"Prima di tutto la comunità internazionale deve lavorare insieme in modo coerente e partecipativo". Lo dice a Televideo Kostas Stamoulis, direttore Divisione Fao Economia, Sviluppo agricolo. "In secondo luogo, le azioni da intraprendere sono quelle che diciamo da tempo. Prima di tutto aiutare con programmi molto mirati i più deboli, secondo aumentare la produttività dell'agricoltura, specialmente quella praticata dai piccoli agricoltori, per aumentare il loro reddito, la disponibilità e l' accesso al cibo delle comunità rurali".
La malnutrizione infantile è una delle sfide cruciali da vincere,quali sono le azioni immediate da intraprendere, occorrono interventi mirati?
"Sì, i primi 1.000 giorni della vita di un bambino sono veramente cruciali per lo sviluppo, in questo periodo la malnutrizione può comportare enormi danni fisici e mentali permanenti e allora gli interventi mirati sono indispensabili, ma non solo per i bambini. Sono indispensabili anche per persone vulnerabili come le madri, per far crescere i piccoli. Quindi servono programmi mirati, o serve espandere quelli esistenti, per tutte le persone malnutrite"
Volatilità dei prezzi dei prodotti alimentari e crisi economica, come aiutare i contadini poveri?
"Questi sono temi estremamente complessi. Sicuramente l'aumento dei prezzi non aiuta la sicurezza alimentare e dà segnali distorti a produttori e consumatori. La crisi economica mondiale, che ha avuto un grande impatto, in combinazione con l'aumento dei prezzi del cibo ha dato come risultato un miliardo di affamati al mondo", dice Kostas Stamoulis. Nel 2010, prevediamo che se i prezzi non andranno di nuovo alle stelle, si ridurrà il numero degli affamati".
"Una crescita nei Paesi in via di sviluppo è prevista in seguito al calo dei prezzi dei prodotti agricoli rispetto al periodo 2007-08. Se però ci fosse un altro aumento e se questo diventasse permanente allora i progressi nella lotta alla fame sarebbero a rischio. Le nostre previsioni per il 2010 di una riduzione di quasi 100 milioni del numero di affamati sono state fatte prima dell'ultima crisi dei prezzi, ma la Fao crede ancora che la crescita ci sarà. Certo anche il clima ha fatto brutti scherzi alla produzione, ma le scorte esistono e si prevede anche la condizione di un altro record di produzione, allora speriamo che i prezzi si fermino".
Sostenibilità e sicurezza alimentare possono andare di pari passo con l'aumento della produzione agricola?
"Esistono modi di produzione agricola molto molto compatibili con la sicurezza alimentare, non è come tanti credono che necessariamente si debba distruggere l'ambiente per produrre di più. Si può aumentare la produttività per far fronte alla fame mentre allo stesso tempo si proteggono le risorse naturali".
Sicurezza e sostenibilità dipendono anche dalle politiche nazionali?
"Sì, dagli incentivi che si danno ai produttori per usare l'una o l'altra tecnologia"
La Fao sta pensando a una strategia globale a favore della sostenibilità?
"La Fao ha contributo alla sostenibilità delle risorse,alla riduzione della fame e ha una strategia per una produzione sostenibile. Il problema è che in zone dove la fame è in aumento non si ha accesso nemmeno ai fertilizzanti, si espande la produzione laterale (foreste e zone umide) e questo può danneggiare l'ambiente. Però ci sono tecnologie per far fronte a questo problema. E se diamo incentivi agli agricoltori per usare tecnologie sostenibili lo faranno perchè non vogliono distruggere le risorse su cui sopravvivono. E' una logica molto semplice".