Atlante delle crisi


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TESTIMONIANZA DA GOMA. “Le condizioni dei bambini sono drammatiche”

A colloquio con Jaya Murthy, responsabile comunicazione dell’Unicef nell’Est della R.D.Congo congo_bambino_296

di Bianca Biancastri

“La situazione umanitaria in Nord Kivu è davvero disperata”. Jaya Murthy, dagli uffici dell’Unicef a Goma, parla delle gravi difficoltà nell’opera di soccorso ai bambini e agli altri civili sfollati. “Le persone costrette a fuggire dalla proprie case negli ultimi dieci giorni sono più di centomila, che si aggiungono agli altri 150mila sfollati da agosto e al milione di profughi provocati dai conflitti passati. I loro bisogni sono immensi. In molte aree continuano a verificarsi scontri: uno dei problemi principali è come raggiungere i profughi rimasti isolati a causa dei combattimenti. L’accesso degli aiuti umanitari in diverse zone resta impossibile. Questa è la sfida più grande”.

Cosa fare per prevenire l’arruolamento forzato dei bambini soldato?
“Il reclutamento di bambini da parte dei vari gruppi armati si incrementa sempre con l’estendersi dei combattimenti. Intervenire è molto difficile. Noi dell’Unicef lavoriamo con le organizzazioni e altri attori locali per sensibilizzare la popolazione su ciò che si può fare per aumentare la protezione dei bambini. Ad esempio diffondiamo messaggi alla radio, avvisiamo del pericolo e cerchiamo di creare una rete di protezione. Ma i miliziani sono ovunque. Finché si combatterà, i reclutamenti di bambini continueranno: l’unica vera soluzione è il ripristino della pace”.

“In Nord Kivu le condizioni in cui si trovano i bambini sono sempre più drammatiche: c’è un forte rischio di epidemie di colera e di altre malattie, che si diffondono molto rapidamente. Sappiamo inoltre che nel corso di tutti i conflitti ai bambini resta ben poco da mangiare: i civili in fuga sono contadini, e se lasciano i loro campi non possono più produrre cibo. Non hanno più alcun reddito, e stiamo parlando di popolazioni già molto povere. La fame li indebolisce e li rende molto più vulnerabili alle malattie, dalla malaria, alla diarrea, al colera. E’ questo soprattutto che uccide i bambini.