La ripresa parte da Genova

Il Nautico supera le aspettative delle previsioni

di Luigi del Giudice

Genova mostra le sue carte migliori e riesce nell’intento di dare il via vero al superamento della forse ormai passata crisi. Perché, dopo un’apertura un po’ in sordina, anche per il maltempo, diviene una vera attrazione di pubblico e di…vendite, con numerosi ordini di acquisto all’orizzonte. Insomma, la crisi della nautica, definita alla vigilia in leggera ripresa, ma ancora come “una strada in salita”, da Anton Francesco Albertoni, presidente dell’Ucina (associazione cantieri italiani), sembra scomparire perché il Nautico supera le aspettative delle previsioni.



Il look molto rinnovato della Fiera, con un nuovo padiglione e un interno degno del cinquantenario del Salone contribuiscono a confermare ulteriormente la rassegna ligure al vertice della nautica nel mondo. Del resto la Fiera, che di anno in anno migliora l’organizzazione, si trasforma e diventa per l’occasione quasi come un vero grande salotto per la moltitudine di barche e il pubblico che di giorno in giorno appare più numeroso. E su questa linea è la politica della Fiera, “legata al 100% con l’evento nautico”, come precisa il presidente Paolo Lombardi, il quale si sofferma non solo sui miglioramenti estetici, ma anche sull’impiego delle nuove tecnologie per non sfigurare rispetto ai grossi contenuti offerti dal Nautico.

Gli indirizzi dell’Ucina
“E’ un investimento continuo” – lo dice anche Albertoni- , precisando che “la posta in gioco è alta. Mettere a reddito gli importanti finanziamenti pubblici senza intaccare il valore del Salone. Anzi, dargli stabilità nel tempo”. E, citando la contrazione subìta dal fatturato in questi anni, rileva come “la produzione per il mercato estero torna a superare per la prima volta, dopo anni, la produzione per il mercato interno”. Il settore della nautica, tornato quest’anno alla produzione, avendo esaurito le scorte ammucchiate negli anni precedenti, cerca di attrarre nuova clientela con le barche più piccole, quelle inferiori ai dieci metri di lunghezza. In questo, l’Ucina sembra aver trovato la chiave di volta giusta. Anche se restano ancora molte perplessità per tanti a causa dei controlli fiscali eccessivi. Su questi, il presidente Albertoni si sofferma. “Non possiamo essere strumentalizzati e criminalizzati, come è avvenuto questa estate per il comportamento di alcuni. E’ giusto eseguire i controlli e sanzionare chi non rispetta le regole. Ancor più giusto è abbattere l’evasione fiscale, ma tutto questo, sottolinea, va fatto con norme chiare e omogenee in ambito europeo. I diportisti –aggiunge- non fuggono verso i cosiddetti paradisi fiscali, ma si spostano di poche miglia nelle vicine Francia e Croazia, nazioni europee che, a differenza dell’Italia, hanno capito il valore dell’indotto del turismo nautico”. Quindi, fa un pressante ulteriore invito al governo perché possa fare delle scelte verso la nautica, “non tanto di risorse quanto di attenzione, di lavoro e di innovazione legislativa, portando avanti quella semplificazione che è la forma più intelligente di incentivazione”.



L’impegno del governo
L’impegno del governo alle richieste dell’Ucina non manca, come sempre. Anche se, poi, i propositi, spesso, restano solo propositi. E, così, il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, riconosciuta l’importanza economica di questo settore, “che ha sempre rappresentato un riferimento premonitore sull’andamento dell’economia”, ammette che “la mancanza di posti barca rappresenta un primo vincolo di crescita” e che “l’obiettivo di fondo è trasformare la ricchezza geografica, ottomila chilometri di coste con interessi turistici senza pari, in ricchezza economica”. Poi, promette semplificazioni delle procedure per la realizzazione delle strutture turistiche e di altri settori della nautica e altro ancora. E, in effetti, le barche piccole non sono mancate. Oltre la metà, cui si sono indirizzati anche i proprietari di mega yacht, magari per l’acquisto di gommoni importanti che lasciano intatto, comunque, il loro prestigio. Sì, perché, ci sono gommoni stupendi, che costano cifre notevoli, che si fanno notare. Ma sulle barche presenti al Salone tratteremo nei prossimi giorni.