Impostare e diffondere stili di vita più sani, partendo dai banchi di scuola. Integrando l'attività di insegnanti e operatori sanitari a livello locale, per farli lavorare insieme a progetti mirati alla promozione dell'esercizio fisico, della sana alimentazione, dell'igiene orale e alla prevenzione del consumo di alcol e tabacco. Questo il cuore del progetto nazionale interministeriale 'Scuola e Salute', portato avanti da qualche anno 'a quattro mani' dal ministero dell'Istruzione e da quello della Salute.
Per tutti gli attori coinvolti è in programma, a novembre, una due giorni a Roma, per fare un bilancio e tracciare le linee dei futuri progetti condivisi. "Sono state programmate due importanti giornate di studio finali - spiega all'Adnkronos Salute Daniela Galeone, direttore Ufficio II del Dipartimento prevenzione e comunicazione del ministero di Lungotevere Ripa - Le due giornate, previste per l'8 e 9 novembre, hanno lo scopo di trarre le conclusioni, procedere a una valutazione dei risultati del percorso, anche in base al confronto con analoghe azioni in ambito europeo. E quindi delineare modalità operative future".In questa occasione, inoltre, si dovrebbe distribuire ai partecipanti il kit didattico di igiene orale, destinato agli operatori della scuola e alle famiglie degli studenti dai 3 ai 14 anni, insieme a un volume con gli Atti relativi allo sviluppo di questo percorso di formazione e ricerca-azione.
Ma come nasce 'Scuola e Salute'? "Il percorso, riprendendo in pieno tutti i criteri e gli indirizzi promossi dall'Oms attraverso la strategia HPS (Rete delle Scuole promotrici di salute) - ricorda Galeone - si inserisce nel contesto del programma 'Guadagnare Salute'. La scuola - evidenzia - è un anello fondamentale per arrivare a bambini e famiglie".
E se, come si può vedere anche sul sito www.scuolaesalute.it, non tutte le Regioni hanno partecipato allo stesso modo, "in tutte sono emersi, o stanno emergendo, esempi di buone pratiche che è importante valorizzare evidenziando gli elementi comuni, le condizioni favorevoli che le hanno rese possibili, i fattori organizzativi vincenti che le sostengono, le criticità che le condizionano", dice l'esperta.
Proprio per fare il punto e confrontare percorsi, linguaggi, esperienze in un'ottica 'intersistemica', il ministero della Salute ha affidato all'Ufficio scolastico regionale (Usr) del Piemonte il compito di organizzare e coordinare un percorso di sensibilizzazione dei referenti alla salute degli Uffici scolastici regionali e provinciali, degli Assessorati regionali della Sanità e delle Asl territoriali. Si è così sviluppato un percorso, partito dal seminario nazionale di Torino del luglio 2008, che ha coinvolto per la prima volta i referenti regionali del ministero dell'Istruzione e della Salute nella progettazione di un percorso formativo. "Finora - fa sapere il direttore generale dell'Usr del Piemonte, Francesco de Sanctis - hanno partecipato ai seminari 216 operatori e referenti alla salute, di cui 96 del Miur e 120 della Sanita'".
Un percorso formativo mirato alla "costruzione di competenze per la salute attraverso la condivisione di tutti gli strumenti specifici della prevenzione primaria a scuola, "volto ad approfondire conoscenze, metodi, strumenti utili per una programmazione futura meno episodica, sostenibile, socialmente efficace". Agli operatori dei servizi sanitari e dei servizi sociali si chiede "di preparare le nuove generazioni al raggiungimento di quel livello indispensabile di consapevolezza critica necessaria per la generazione di una comunità cosciente, culturalmente forte, dotata di adeguate capacità di opposizione ad una società globalizzata e multimediale che può essere fonte di rischio per la salute, con i suoi messaggi non sempre educativi e formativi". Come è andata? "L'obiettivo di minima raggiunto è l'aver fatto incontrare su un progetto loro dedicato i diversi referenti di una stessa regione della scuola e della sanità. L'intensa esperienza di condivisione per i giorni di full-immersion previsti nel Seminario residenziale ha certamente facilitato i futuri contatti e le possibili progettazioni comuni".
Il secondo obiettivo "ampiamente raggiunto, che ci si era posti come fondamentale, e che è stato sempre monitorato durante lo svolgimento dal coordinamento scientifico del seminario - aggiunge de Sanctis - è di far lavorare i partecipanti a livello di sistema-rete e non di singole esperienze o buone pratiche isolate".
Un altro elemento positivo, nota il direttore generale dell'Usr piemontese, è stato quello di mettere in condizione tutti i partecipanti di avere già al termine dei seminari sulla piattaforma 'Scuola e Salute' (oltre che in una chiavetta personale) il materiale utilizzato dai docenti e relatori, sia quello prodotto dai gruppi di lavoro in modo tale da poterlo facilmente diffondere e riutilizzare per la prosecuzione del progetto. Infine è prevista, a cura dell'Istituto superiore di sanità, un'attività di monitoraggio del progetto, con attenzione sia agli obiettivi raggiunti che al processo, che consentirà di realizzare una maggiore sistematizzazione delle azioni, "anche in vista di auspicabili ulteriori interventi di sistema, in sinergia interistituzionale e nell'ottica del decentramento territoriale".
Perché quello dell'educazione diventi davvero un percorso trasversale, forte di progetti capaci di fare parlare e interagire tra loro le amministrazioni scolastiche e della sanità, nelle diverse loro articolazioni periferiche.