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'In rosa' 50% iscrizioni a Medicina

Ma alla fine le donne chirurgo faticano ad emergere dottoressa_29

Sono sempre di più le donne che decidono di iscriversi a corsi di laurea in medicina, salvo poi abbandonare col tempo il desiderio di svolgere questa professione. Un iscritto su due a queste facoltà, oggi, appartiene proprio al 'gentil sesso'. Eppure col tempo, a causa degli impegni famigliari, sono poche quelle che decidono di continuare per questa strada. Se ne è parlato oggi a Roma durante la conferenza di presentazione del 112esimo congresso nazionale della Società italiana di chirurgia (Sic), in programma da lunedì nella Capitale.

"Le donne sono sensibilmente aumentate - conferma Enrico De Antoni, presidente della Sic - il dato è sotto gli occhi di tutti. Oggi occupano il 50% dei posti nei corsi di laurea". Eppure tra la fase di studio e quella di affermazione c'è di mezzo il mare. "Le donne-chirurgo vere e proprie - prosegue l'esperto - non raggiungono il 50%". Di fondo, la professione medica affascina le donne. "Negli ultimi anni abbiamo avuto un incremento del 15% delle donne iscritte alla Sic - sottolinea De Antoni - che nel 2009 rappresentavano il 21% della nostra Società". Ma alla fine è difficile affermarsi in questo campo. Le motivazioni che spiegano la carenza di donne-chirurgo sono da ricercare nelle dinamiche sociali che impongono ai camici 'in rosa' di svolgere contemporaneamente più ruoli.

"Dopo i figli e la famiglia - analizza il presidente della Sic - molte abbandonano, anche alcune molto brave e molto portate. Non esiste weekend, Natale o Capodanno: il chirurgo deve sempre farsi trovare pronto e quindi diventa ancora più problematico per le donne. Forse bisognerebbe fare come in Svizzera dove le anestesiste, se vogliono, possono rinunciare ad uno stipendio più corposo ma rifiutare anche le guardie mediche e avere quindi più tempo a disposizione per loro stesse". Per Aldo Moraldi, presidente del congresso Sic, "il periodo che va dai 30 ai 40 anni della donna è il più delicato. Ma se si supera quel momento - conclude - è fatta, e la donna può affermarsi anche come chirurgo".